Si torna a parlare dell’annoso problema delle garanzie sui prodotti Apple. A rilanciare il tema, come segnala Repubblica questa mattina, è il Crtcu, Centro di Ricerca e Tutela dei consumatori e degli Utenti, che lo scorso fine settimana ha reso noto di avere presentato un esposto presso l’AGCM, Agenzia garante della concorrenza e del mercato, ovvero l’antitrust Italiano, per denunciare la pratiche seguite da Apple in materia in Italia (e in Europa).
Nel mirino, come facilmente immaginabile per chi conosce la materia, c’è la scelta di offrire un solo anno di copertura lasciando il secondo dei due anni previsti dalle normative dell’EU a carico del distributore. Se questa modalità di tutela del consumatore, a prima vista, appare in linea con quello che prevede la legge dell’Unione, nei fatti si traduce in uno svantaggio per chi acquistando un prodotto Apple si trova di fronte ad un guasto nel secondo anno di vita del dispositivo e non si vede riconosciuto il “difetto di conformità”, la contestatissima e problematica definizione del guasto che dovrebbe obbligare chi vende a coprire (a sue spese) la riparazione. Nei fatti, secondo il Crtcu, a pagare le conseguenze di tutto questo è il consumatore.
«Sono diversi i consumatori – si legge in un comunicato pubblicato dall’associazione che ha sede a Trento – che continuano a segnalarci che i distributori di prodotti tecnologici Apple in Italia, non rispettano la legge europea e italiana sulle garanzie, riconoscendone parzialmente i diritti e per un periodo di un solo anno. Tutto ciò è in palese violazione degli articoli del codice del consumo inerenti la garanzia, in particolare degli artt. 132 e 133, che prevedono una durata della garanzia legale di due anni, stabilendo inoltre che la garanzia convenzionale non può limitare i diritti previsti dalla garanzia legale.» Di qui l’esposto all’Antitrust che avrebbe aperto, sempre secondo quanto si legge nel documento, «un procedimento istruttorio nei confronti di Comet Spa, Apple Retail Italia Srl, Apple Italia Srl e Apple Sales International, volto appunto a valutare la sussistenza di pratiche commerciali scorrette ai sensi del Codice del Consumo. Oggetto di indagine sono i distributori italiani che imperterriti continuano ad applicare la garanzia di un solo anno»
Il procedimento cui fa cenno il Crtcu sarebbe cosa diversa, almeno stando a quanto appare dalle dichiarazioni dell’associazione, e molto più problematico per Cupertino di quello che era stato avviato lo scorso mese di maggio quando Apple e Comet erano finiti nel mirino dell’ AGCM per avere messo in vendita le Apple Care “senza chiarire al consumatore che il contratto si sovrappone temporalmente al secondo anno della garanzia legale che non comporta costi per il consumatore”. Se, infatti, Apple e i distributori fossero riconosciuti colpevoli con il loro comportamento di avere violato le norme sulla copertura in garanzia dei prodotti che mettono in vendita, sarebbero colpiti con un sanzione fino a 500mila euro ma, soprattutto, sarebbero costretti ad accordarsi per offrire procedure chiare e molto ben definite per dare ai clienti riparazioni gratuite per il secondo anno. E tutto questo finirebbe per avere ricadute specifiche non solo in Italia, ma in tutta Europa visto che la disposizione dell’AGCM sarebbe facilmente impugnabile da altre associazioni di consumatori e da altri enti antitrust del Vecchio Continente.