Se iPhone X, con il suo prezzo di partenza vicino ai 1000 euro è sembrato caro ai più, lo smartphone pieghevole Samsung potrebbe addirittura raddoppiare il prezzo di listino. Anche Apple, probabilmente, sta lavorando al suo smartphone pieghevole, ma questa innovazione, attesa per i prossimi anni, potrebbe, almeno inizialmente, costare cara agli utenti.
Secondo un’ultima analisti, lo smartphone pieghevole Samsung prenderà il nome di Galaxy X, e avrà un prezzo di listino di circa 2 milioni di won coreani, o 1815 dollari al cambio. Si tratta di una cifra che tende a raddoppiare quella di iPhone X, per l’appunto.
La previsione prezzo arriva dall’analista Kim Jang-yeol di Golden Bridge, come riporta il Korea Times. L’analista riporta che il dispositivo includerà uno schermo OLED da 7,3 pollici, che può piegarsi e fornire uno schermo da 4,5 pollici.
Il modello sarà ovviamente basato su Android e potrebbe essere rilasciato, addirittura, nella prima metà del 2019, e non nel 2018 come inizialmente ipotizzato. Se così fosse, Samsung sarebbe in anticipo sui piani per il rilascio di uno smartphone flessibile, almeno rispetto alla concorrenza Apple.
A darne la quasi ufficialità è stato un portavoce della società, Kim Choon-gon, che ha riferito durante una conference call con gli investitori, che lo smartphone con un “vero schermo pieghevole” è già preparazione.
Smartphone pieghevole di Apple
Non si sa ancora quale potrà essere la tendenza degli smartphone del futuro, ma Apple non potrà farsi trovare impreparata nel caso in cui smartphone pieghevoli dovessero realmente invadere il mercato e piacere agli utenti.
La scorsa primavera un analista aveva già previsto l’arrivo di un iPhone con un display pieghevole per il 2020. Questo sulla base di alcune informazioni ricevute da probabili fornitori di componenti in Asia.
Ovviamente si tratta di notizie molto povere di dettagli, e nulla è dato sapere sulla conformazione di questi iPhone pieghevoli, che una volta aperti potrebbero addirittura andare ad intaccare il segmento dei tablet, decretando di fatto la morte dei tablet, almeno di quelli più piccoli da 7/8 pollici.