Secondo ArsTechnica nei nuovi Galaxy S23 di Samsung circa 60 GB sono occupati da sistema operativo più una grande quantità di software spazzatura, in gergo crapware o bloatware.
Google indica Android come un sistema leggero, adatto per l’uso con varie tipologie di hardware, ma i produttori di smartphone fanno di tutto per rendere vani gli sforzi di Big G, proponendo sistemi che offrono di serie bloatware di tutti i tipi, in altre parole configurazioni di dimensioni molto grandi o comprendenti app senza che venga preventivamente richiesto all’utente se intenda o meno installarli.
Ars Technica riferisce che nei nuovi telefoni Samsung Galay S23 il sistema installato di serie occupa ben 60 GB di spazio di archiviazione, così acquistando un modello d 128GB, la metà dello spazio di archiviazione è in pratica già perso per le app di serie. Lo spazio occupato in questione è quattro volte maggiore a quello richiesto dal Pixel 7 Pro (15 GB) ed è in pratica lo stesso richiesto da una installazione pulita di Windows 11.
Cosa occupa tutto questo spazio, si chiede ArsTechnica, calcando la dose, ricordando che Samsung è nota per una divisione software “grossolana” che sforna app di qualità discutibile. L’azienda sudcoreana, inoltre, vuole far sembrare i suoi dispositivi come un qualcosa slegato dall’ecosistema di Google, e per fare questo, propone di serie cloni di app di Big G.
It's still 57gb after separating the apps. And this is only two days into using the S23 Ultra. I'd hate to see it after a year or even 6 months. pic.twitter.com/STbdfWQMez
— Alex Maxham (@alexmaxham) February 4, 2023
Samsung ha l’obbligo contrattuale di includere con i suoi dispositivi i software di Google, e quindi gli utenti si ritrovano sui telefoni app simili sia di Google, sia di Samsung. Non solo app ma anche due store separati, due assistenti vocali, due app per l’invio dei messaggi, due tipologie di tastiere, due browser e così via…
Rispetto ai dispositivi offerti da Apple o direttamente da Google, Samsung offre a sviluppatori terzi la possibilità (pagando) di installare di serie varie app quali Netflix, Microsoft Office, Spotify, Linkedin e così via.
Il problema del crapware o bloatware riguarda anche numerosi produttori di PC che continuano a includere di serie software inutili, demo e altri programmi aggiuntivi non necessari. Questi non sono usati dalla maggior parte dell’utenza e comunque utilizzano risorse offrendo in cambio poco o nessun beneficio agli utenti.
Alcuni fanno notare che il metodo usato da ArsTechnica per calcolare i 60 GB di spazio occupato dal sistema è errato ma è innegabile che il problema esista. Per novità, fotogalleria e presa di contatto con i nuovi Galaxy S23 rimandiamo a questo articolo di macitynet.