Per Samsung sarà necessario circa un anno e mezzo di rincorsa e la collaborazione di una società israeliana per poter dotare il prossimo Galaxy S10 del 2019 di un sistema di riconoscimento del volto 3D simile a quello implementato da Apple su iPhone X nel 2017. Questo in sintesi il contenuto di una nuova anticipazione che, proprio alla vigilia del lancio commerciale di Galaxy S9 in vendita da domani anche in Italia, offre per la prima volta indizi sulle funzionalità attese per il modello dell’anno prossimo.
Anche se il riconoscimento del volto 3D era già stato anticipato per Galaxy S9 ma non si è poi materializzato, questa volta vengono indicati due fornitori e soprattutto tempistiche più credibili. Infatti l’affidabile Ming Chi Kuo stima che serviranno fino a due anni e mezzo ai costruttori Android per avere una tecnologia simile a quella di iPhone X.
Secondo l’anticipazione segnalata da The Korea Herald Samsung starebbe collaborando con l’israeliana Mantis Vision e il costruttore di moduli fotografici Nomuga per avere sensore e software abbinato in grado di fornire il riconoscimento del volto 3D su Galaxy S10 in arrivo nel 2019. Se questo verrà confermato si tratterà di un ritardo di un anno e mezzo rispetto a iPhone X del 2017, un periodo di tempo considerevole nel mondo della tecnologia e degli smartphone, ma comunque inferiore all’ipotesi più pessimistica di Ming Chi Kuo.
Per quanto riguarda invece i due possibili fornitori non si tratta di new entry. L’israeliana Mantis Vision è stata fondata nel 2005 raccogliendo un finanziamento di 10 milioni di dollari da Samsung e Flextronic nel 2014: la sua tecnologia di mappatura 3D è stata impiegata nella piattaforma ora defunta Google Project Tango, Invece Nomuga, oltre a fornire moduli fotografici per i terminali Samsung di fascia media ed economica, sta già fornendo fotocamera 3D impiegate nel sistema di realtà aumenta Intel RealSense AR.
