Da successo della strategia nell’Intelligenza Artificiale dipendono non tanto il futuro dei servizi e delle funzioni del sistema operativo ma la capacità di Apple di trovare un sostituto di iPhone che si fonderanno a loro volta su una rivoluzione culturale. È questa la sfida che oggi, alla WWDC, sarà in campo, almeno secondo l’opinione di Mark Gurman.
Il giornalista di Bloomberg parla nella sua newsletter domenicale da cui è possibile trarre la visione che egli ha sulla posta in gioco che, possiamo definire, come enorme.
Ai al posto di App e sistema operativo
Apple per avere successo, infatti, dovrà prima di tutto modificare totalmente sul suo approccio commerciale e la stessa filosofia di fondo abbracciata fino ad oggi e poi investire sul modello linguistico largo, in inglese LLM (Large Language Model), una piattaforma che utilizza tecniche di machine learning per comprendere e generare linguaggio umano
Il sistema di Cupertino oggi è fondato su un orizzonte “app-centrico” con applicazioni installate sul dispositivo di elevata qualità hardware che Apple incentiva ad aggiornare con memoria e processori più potenti. Il sistema operativo svolge grande parte del lavoro e viene aggiornato una volta l’anno.
Nel mondo dell”Intelligenza artificiale questo approccio non funziona. Nel nuovo universo dominato dall’Ai la filiera hardware-software-servizi verrà soppiantata da dispositivi costruiti intorno al modulo hardware-Ai-cloud.
Aggiornare il sistema operativo una volta l’anno non avrà la stessa rilevanza di oggi; saranno i server ad essere costantemente aggiornati e le applicazioni finiranno per perdere rilevanza. Detto con altre parole l‘Ai sarà sistema operativo e applicazioni insieme.
Prima gli iPhone 16 Pro, poi cambierà tutto
Anche se inizialmente con il debutto del piano per l’Intelligenza Artificiale la strategia attuale resterà per un certo tempo la stessa, arriverà quindi il momento in cui tutto dovrà cambiare.
Il primo passo, però, sarà la tecnologia degli iPhone a muovere la strategia. Solo gli iPhone 15 Pro e i futuri iPhone 16 (oltre ad altri dispostitivi con processori Apple) avranno la capacità di sfruttare l’Ai così come la vede Apple. Cupertino probabilmente spera che il debutto di questi nuovi modelli saranno in grado di accendere un processo di aggiornamento.
Poi sarà la volta di una nuova generazione di dispositivi che manderanno al tramonto gli iPhone. Qualche esempio: robot di servizio per la casa, occhiali di realtà aumentata, Airpods con telecamere, sensori per la salute (temperatura e glucosio).
«Questi nuovi prodotti – dice Gurman – dovranno essere in grado di vedere quello che accade e mostrare o recitare a voce risposte pertinenti. Nuove funzioni per la salute come una guida alle buone pratiche e un sensore del glucosio non invasivo, richiederanno un massiccio ricorso all’Intelligenza Artificiale»
Similarmente, spiega ancora il giornalista americano, sarà necessario far evolvere massicciamente Siri (un concetto ben noto e già ripetuto in varie occasioni). Ad esempio il vociferato robot per la casa sarà quasi totalmente controllato a voce e sarebbe impossibile avere un simile prodotto senza una versione precisa e sofisticata di Siri.
«Ovviamente perché tutto questo diventi possibile – chiude Gurman – Apple ha bisogno di far avanzare velocemente il suo LLM per raggiungere i rivali o potrebbe correre il rischio di scivolare più indietro di quanto non lo sia oggi, non solo nell’Intelligenza Artificiale ma anche il suo core business che è costruire dispositivi»