Questa volta il solito sistema di utilizzare l’auto come un ariete per sfondare le vetrine dei negozi non c’entra. Bastava lo studio di un dentista e la complicità di qualche dipendente Apple Store per mettere al segno il colpo. Il sistema utilizzato non è tra i più semplici e sono serviti oltre due anni di indagini al procuratore di Manhattan per mettere insieme tutti i tasselli del piano, che ha portato nelle tasche dei malviventi oltre 700 mila dollari in carte regalo Apple.
Volendo semplificare il raggiro, tutto partiva dai malcapitati clienti dello studio dentistico incriminato. Qui, oltre alle cure orali praticate dal professionista, venivano anche derubati dei dati sensibili relativi a carte di credito, grazie ai quali i malfattori potevano accedere a credito presso la Barclays Bank. Da qui, il denaro veniva utilizzato per acquistare carte regalo Apple, da utilizzare per acquisti fraudolenti. Ovviamente, il passaggio per le gift card appare superfluo, ma lo stratagemma serviva a rendere il giro di denaro meno rintracciabile. Gli indiziati, i cui nomi vengono resi noti da ifoapplestore, sono Devin Bazile, 30 anni, Sharniqkwa Dukes, di anni 24, Joshua Haughton, ventottenne. Non è dato sapere in quale Apple Store lavorassero questi ex dipendenti. Il quarto, invece, Ahmeen Evans di 26 anni, era impiegato presso lo store Short Hills, mentre il ventisettenne Annie Vuong si trovava alla reception dello studio dentistico da cui partiva la frode. Grazie ai raggiri, il materiale che veniva acquistato nei negozi Apple aveva mediamente un costo che oscillava tra i 2.000 e i 7.000 dollari.
Nella sua dichiarazione, il procuratore distrettuale Cyrus Vance Jr riferisce che l’utilizzo di informazioni rubate per acquistare prodotti Apple è, al giorno d’oggi, uno degli schemi più comuni impiegati dalla criminalità informatica. Insomma, che avvenga per il tramite di vetrine sfondate, o per il tramite di frodi informatiche, Apple è tra le società più a rischio quando si parla di frodi, anche se in questa particolare faccenda, a rimetterci principalmente sono stati direttamente i pazienti in cura presso lo studio dentistico.