Ricercatori di IBM sono riusciti a raggiungere una densità di registrazione pari a 123 miliardi di bit non compressi per pollice quadrato su nastro magnetico, un’innovazione che rappresenta l’equivalente di una cartuccia nastro pari a 220 terabyte che sta nel palmo di una mano.
Per fare un confronto, 220 terabyte di dati sono paragonabili a 1,37 trilioni di SMS o al testo di 220 milioni di libri, per i quali servirebbe una libreria lunga 2.200 chilometri da Las Vegas a Houston nel Texas.
Il nuovo record dimostra che il nastro per computer – un supporto di memorizzazione inventato nel 1952 con una capacità iniziale pari a circa 2 megabyte per bobina – continua a essere una tecnologia ideale non solo per memorizzare grandi quantità di dati di back-up e di archiviazione, ma anche per nuove applicazioni nell’area dei Big Data e del cloud computing. Questo record porta a un miglioramento pari a 88 volte quello della cartuccia LTO6, lo standard di settore più recente, e un miglioramento pari a 22 volte quello degli attuali nastri di classe enterprise.
Il record è stato stabilito utilizzando un nuovo prototipo avanzato di nastro sviluppato dalla giapponese Fujifilm in collaborazione con i ricercatori IBM. È la quarta volta in meno di 10 anni che i ricercatori delle due società collaborano per realizzare un’impresa simile.
Se il nastro viene di solito utilizzato in sede per l’archiviazione di video, i file di back-up, le copie per il disaster recovery e la conservazione delle informazioni, sono sempre piu’ numerose le applicazioni fuori sede sul cloud che consentono di avere bassi costi, in media pochi centesimi per gigabyte.
I ricercatori tanno studiando l’integrazione della tecnologia su nastro con gli attuali sistemi di memorizzazione di oggetti sul cloud come OpenStack Swift. Questo consentirebbe la memorizzazione di oggetti su nastro e permetterebbe agli utenti una migrazione dei dati utilizzati meno frequentemente ad un tier di memorizzazione basato sul cloud estremamente durevole e a costi molto contenuti per il back-up o l’archiviazione. Un prototipo di ricerca di questa tecnologia sarà presentato la prossima settimana al 2015 National Association Broadcasters Show (NAB). Ulteriori dati tecnici saranno presentati durante la conferenza Intermag 2015 (dall’11 al 15 maggio) a Pechino e alla conferenzaEDGE (dall’11 al 15 maggio) a Las Vegas.
Per raggiungere i 123 miliardi di bit per pollice quadrato, i ricercatori hanno sviluppato diverse nuove tecnologie tra cui una per il controllo del posizionamento della testina di lettura/scrittura del nastro ad alta precisione ottimizzati per la velocità del nastro, una tecnologia migliorata della testina di scrittura che consente l’uso di particelle di ferrite di bario (BaFe) molto più sottili, algororitmi di elaborazione del segnale innovativi per il canale dati. I ricercatori hanno inoltre sviluppato nuovi metodi di rilevazione avanzati per migliorare la precisione di lettura delle microscopiche particelle di materiale ferro-magnetico, ottenendo un aumento nella densità di registrazione lineare superiore al 76% rispetto all’LTO6 e consentendo nel contempo l’uso di un lettore di soli 90nm di larghezza.
IBM vanta una lunga tradizione di innovazione nella memorizzazione di dati su nastro magnetico. Il suo primo nastro commerciale, il 726 Magnetic Tape Unit, risale a più di 60 anni fa. Questo tipo di nastro utilizzava bobine con una larghezza del nastro di mezzo pollice ciascuna, ed una capacità di circa 2 megabyte. La dimostrazione della densità areale presentata oggi può far raggiungere un potenziale aumento nella capacità pari a 110.000.000 di volte rispetto al primo nastro.