Il giudice Paul S. Grewal non ha sanzionato Samsung relativamente alla vicenda dei documenti confidenziali degli accordi Apple-Nokia sulle pratiche di licensing, informazioni che avrebbero dovuto visionare solo alcuni consulenti esterni chiamati da Samsung nel corso del primo processo tra la casa della Mela e i coreani, e che invece l’avvocato di Samsung aveva diffuso inviando i dettagli via FTP a vari dirigenti della multinazionale coreana.
La vicenda è emersa quando il Chief Intellectual Propery officer di Nokia, Paul Melin, ha dichiarato che il dirigente di Samsung Dr. Seungho Ahn non solo aveva fatto capire di essere a conoscenza dei dettagli confidenziali Apple-Nokia, ma che avrebbe usato quanto di sua conoscenza per conseguire slealmente vantaggi, ottenendo che gli accordi tra Samsung e Nokia seguissero i termini degli accordi tra Apple e Nokia. In conseguenza di questo episodio, successivamente verificato dalla disponibilità dei docuementi su un server FTP di Samsung, sia la multinazionale coreana che lo studio legale sono stati accusati di aver violato gli obblighi di riservatezza.
Nokia e Apple avevano chiesto che lo studio Quinn Emanuel non potesse più rappresentare un avversario di Nokia per almeno dieci anni, richiesta ritenuta “ridicolmente esagerata” dal giudice Paul S. Grewal. Lo studio Quinn Emanuel è stato ad ogni modo obbligato a rimborsare sia Apple che Nokia, questa volta invece Samsung se l’è cavata senza sanzioni.