La nuova Apple Tv potrebbe arrivare da un momento all’altro. La voce rimbalza da uno dei siti in assoluto più affidabili quando si tratta di mondo Apple, ovvero dalle pagine del Financial Times che al media extender, destinato a diventare molto altro, dedica un corposo articolo.
Il giornale finanziario parte per le sue considerazioni da alcune affermazioni lanciate oggi da Tim Cook all’assemblea degli azionisti. Il CEO dell’azienda americana, ha respinto la definizione di “hobby”, attribuzione tra le più famose tra quelle accostate alla Apple TV e forgiata da Steve Jobs in persona: «è difficile definire di questi tempi come tale un prodotto che genera un fatturato sopra il miliardo di dollari», ha detto Cook che ha poi spiegato che Apple sta scommettendo diverse carte su Apple TV e che Eddie Cue ha negoziato una grande quantità di nuovi contenuti per essa.
Il Financial Times dice che però Apple non si fermerà qui. Prima della WWDC, Apple lancerà il nuovo modello che conterrà significative novità hardware tra cui ampio supporto ai videogiochi e accesso diretto ad App Store. Secondo il FT il lancio era già previsto per la fine dello scorso anno e ora «ogni momento è buono per il suo rilascio».
A fare da controcanto al Financial Time, arriva però Jim Dalrymple, un giornalista che attinge ai piani alti di Cupertino e che opera da PR non ufficiale per la Mela che gli affida il compito di smentire o confermare voci che in qualche modo Apple intende gestire senza esporsi. Nel caso dell’arrivo “in qualunque momento” della Apple TV, rafforzato anche dalle promozioni sugli attuali modelli, Dalrymple pare smentire con il classico “nope”, un sintetico “no”. Ma in realtà sia Dalrymple che il Financial Time potrebbero avere una parte di ragione (e di torto)
Tra le ipotesi accreditate da alcuni analisti c’è infatti quella di un annuncio della nuova Apple TV seguito da alcune settimane di battage prima dell’effettiva disponibilità. Nell’attesa dello sbarco nei negozi, gli sviluppatori potrebbero cominciare a lavorare ad applicazioni a supporto del lancio, così da costruire un minimo di contenuti specifici che potrebbero poi esplodere durante l’estate, dopo la WWDC, usata anche per illustrare agli sviluppatori tutti i vantaggi e i segreti del nuovo dispositivo.
Questa strategia non sarebbe per altro nuova. Chi ricorda che cosa accadde per il lancio di iPad, sa che il prodotto venne annunciato a fine gennaio, lanciato effettivamente ad aprile e infine messo in grande luce durante la conferenza mondiale degli sviluppatori. In questo modo Apple ebbe la libertà di discutere del prodotto, creare sessioni ad hoc, richiamare specialisti ed ingegneri a collaborare per rafforzare l’ecosistema che divenne rapidamente molto ricco.
La stessa tattica potrebbe essere utile anche nella rivoluzione che dovrebbe trasformare Apple TV da un prodotto collaterale, ad un sistema che sarò via di mezzo tra una console e una componente per un TV “aumentata”
