Da qualche tempo non si sente più parlare di PowerPC, i processori utilizzati anni addietro da Apple prima del passaggio all’architettura Intel. Anche se non se ne sente parlare spesso, le CPU PowerPC continuano a vivere e sono utilizzate soprattutto in dispositivi e appliance specializzate per il networking. Freescale (società creata nel 2004 da Motorola quando questa decise di separarsi dalla propria divisione di semiconduttori) ha ora annunciato una nuova CPU denominata E6500 al cui interno sono presenti “moduli” in ciascuno dei quali trovano posto quattro core e 2MB di memoria cache. Ogni core supporta funzionalità SMT (Simultaneous Multi Threading) consente di eseguire due thread per core e complessivamente è possibile avviare 24 thread simultanei. Il bus di comunicazione è più veloce e il controller integrato consente di sfruttare memorie DDR3, fondamentali per gestire tutti i core. L’E6500 sarà costruito da TSMC con tecnologie a 28 nanometri e la frequenza operativa sarà di 1.8GHz, probabilmente per limitare i consumi. Il prodotto è destinato come abbiamo accennato alle apparecchiature di rete, alle appliance per l’elaborazione di dati in parallelo e alle industrie che hanno bisogno di sfruttare sistemi operativi server in real time come, ad esempio QNX (i vari core consentono di sfruttare adeguatamente sistemi virtualizzati, separando efficacemente i servizi). Tra i motivi che portarono Apple a scegliere Intel e abbandonare le CPU PowerPC,l’impossibilità di creare processori in grado di funzionare sui portatili con consumi accettabili e con potenza adeguata e corrispondete al livello di prestazioni che un utente professionale si aspettava da un computer portatile professionale.
[A cura di Mauro Notarianni]