FreeHand è morto. Viva FreeHand. La notizia non è precisamente una sorpresa visto che fin da quando il pacchetto era finito nelle mani di Adobe in molti ne avevano previsto la fine, ma vale la pena di riportarla, perché questa volta è proprio Adobe che ufficialmente ne decreta il passaggio alla storia.
L’epitaffio porta la firma di John Nack, il senior product manager di Photoshop che lo verga nel suo blog . Poche parole per decretare che ‘dopo una lunga e storica carriera FreeHand è giunto al termine del suo sviluppo’ e per sottolineare che ‘Adobe non pianifica alcun aggiornamento, né patch né updates per i nuovi sistemi operativi o i nuovi hardware’. Tradotto in parole povere questo significa che non ci sarà alcuna versione per Mac per Intel né, ovviamente, per Leopard.
Niente versioni nuove anche per Windows Vista e che quindi FreeHand è ormai parte del passato dell’informarica.
L’ultimo aggiornamento di FreeHand risale a quattro anni fa quando Macromedia ne fece una versione denominata MX. Poi più nulla. Quando Macromedia finì nel corso del 2005 nelle mani di Adobe la sua sorte fu segnata. La casa di San Josè sviluppa infatti Illustrator da sempre il più acerrimo concorrente di FreeHand e sostanzialmente sovrapponibile nelle sue funzioni.
Adobe promette un facile percorso di aggiornamento per tutti gli utenti di FreeHand offrendo nelle ultime versioni di Illustrator la possibilità di importare i file di FreeHand. Nack presenta anche alcuni link a guide on line per trasportare i proprio lavori da un software all’altro; da parte sua Adobe ha invece previsto procedure per l’upgrading facilitato.
FreeHand nacque nel 1988 in seno ad Aldus. Allora era un programma da 429kb che occupava 750 k di memoria. FreerHand MX era un’applicazione da 10,3 MB che occupava 131 MB di memoria.
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