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Chi ha comprato Freedom 251 dovrebbe già riceverlo il 30 giugno. E’ la promessa di Ringing Bells, società produttrice dello smartphone che sarebbe in procinto di spedire i primi esemplari acquistati lo scorso febbraio.
In quei giorni il dispositivo fece molto discutere per via del suo incredibile prezzo, solo 251 rupie indiane (da qui il nome), appena 4 dollari, difficile da credere specialmente in rapporto alle specifiche tecniche che, seppur modeste, risultano comunque impensabili per una cifra del genere.
Lo scalpore di un prezzo “troppo bello per essere vero” mise prontamente il costruttore sotto inchiesta per truffa. Ricordiamo infatti che l’indagine prese il via da un esposto presentato da Kirit Somaiya, leader del partito di maggioranza Bharatiya Janata Party secondo cui Ringing Bells viola diverse leggi indiane.
Nello specifico, si riteneva che il costo di produzione di Freedom 251 si aggirasse intorno ai 40 dollari per unità: venderlo a un prezzo dieci volte minore lasciava quindi ipotizzare che dietro ci fosse un importante finanziamento da parte di un operatore telefonico. Ma secondo le accuse che hanno dato il via all’inchiesta l’operazione Freedom 251 era basata secondo il celebre schema Ponzi, modello economico di vendita truffaldino che promette forti guadagni alle vittime a patto che queste reclutino nuovi “investitori”, a loro volta vittime della truffa.
Tali accuse sarebbero in parte spente dal recente annuncio del produttore, il quale parrebbe assicurare la spedizione di 2,5 milioni di unità nel breve periodo e, a partire da luglio, circa 200.000 smartphone al mese.