Tutti i moderni processori integrano quello che è noto come “generatore di numeri casuali”: è una funzionalità molto importante e delicata e non di semplice implementazione come potrebbe sembrare. Realizzare una sequenza non ripetitiva e realmente casuale non è fattibile con un normale computer: essendo quest’ultimo un automa a stati finiti, è impossibile calcolare valori infiniti sfruttando un elaboratore che può gestirne un numero elevato ma limitato. Nel corso degli anni sono stati pensati vari algoritmi in grado di produrre sequenze pseudo-casuali e alcuni di questi sono da tempo integrati nei processori.
Per comprendere l’importanza del generatore in questione, bisogna tenere presente che i numeri casuali possono essere utilizzati in vari ambiti: in crittografia per cifrare e proteggere le informazioni, nell’analisi e nelle simulazioni di natura probabilistica, telecomunicazioni, nei videogiochi, per problemi decisionali, finanziari e altre applicazioni ancora.
Edward Snowden, l’ex tecnico della CIA noto per aver rivelato pubblicamente dettagli di diversi programmi di sorveglianza di massa, afferma che la NSA statunitense avrebbe chiesto a Intel e Via Technologies di integrare meccanismi come backdoor o debolezze specifiche negli algoritmi di cifratura, grazie ai quali decifrare il traffico internet.
Le rivelazioni non sono piaciute agli sviluppatori di FreeBSD, sistema operativo derivato da Unix e il cui framework è adottato anche da Apple con OS X. Nelle future versioni del framework sarà pertanto integrato un generatore di numeri casuali software, con specifiche funzionalità di sicurezza in grado di scavalcare il generatore di numeri casuali del processore. Sarà interessante vedere se anche Apple integrerà la nuova versione del framework: una prova d’indipendenza, forza e autonomia dalla NSA.