La Francia ha predisposto una tassa per le grandi aziende che si occupano di internet e tecnologia, una web tax che riguarderà Google, Facebook, Amazon e anche Apple, già a partire da gennaio 2019.
Il tributo è stata già denominato “GAFA tax” (dalle iniziali di Google, Apple, Facebook e Amazon) e il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, ha riferito nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Parigi di puntare a far entrare nelle casse dello Stato almeno 500 milioni di euro l’anno.
Le basse aliquote fiscali pagate dai giganti USA sono da tempo oggetto di discussione in varie nazioni europee ma a tutt’oggi i 28 Stati membri dell’Unione sono divisi su come affrontare la questione.
L’Irlanda guida un gruppo di nazioni dell’Europa settentrionale secondo le quali una imposta potrebbe portare a rappresaglie contro le aziende europee e alimentare la collera degli Stati Uniti. Francia e Germania, riferisce RFI, da tempo erano d’accordo per l’introduzione di nuove misure congiunte per il 2021, dando tempo all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico di Parigi per trovare posizioni di equilibrio globali.
La scorsa settimana il Parlamento europeo ha dato il placet a due proposte di direttive del Consiglio relative alla tassazione delle imprese che hanno una presenza digitale rilevante e alla tassa sui servizi digitali (Digital services tax – DST); la Francia vuole però andare avanti per conto proprio, a quanto pare anche per dare segnali di rottura con l’Ue dopo le proteste dei Gilet Gialli.