I francesi sono per definizione molto patriottici anche nella lingua e non mancano di dimostrarlo appena possono, come accaduto in questi giorni quando la Commission d’enrichissment de la langue française ha decretato che l’uso del termine Smartphone è da deprecare. Un buon francese che vuole usare la lingua d’oltralpe come Marianna comanda deve dire “mobile multifunction” oppure solo “Mobile” se non è connesso a Internet.
La parola smartphone è solo l’ultima vittima della commissione, un organo ufficialissimo e di fatto governativo (niente a che vedere con la nostra Accademia della Crusca) giacché è guidata da un accademico di nominato dal primo ministro. Il suo compito è di regolare e contenere l’influsso delle parole straniere pubblicando le sue raccomandazioni sulla Gazzetta Ufficiale invitando a cassare parole e neologismi inglesi proponendo equivalenti termini in francese.
È accaduto in passato per l’arrivo di “ordinateur” al posto di computer, per il WiFi diventato “vifì”. Sulla Gazzetta Ufficiale, oltre al nuovo nome di battesimo dello smartphone, in passato sono apparsi “mot-dièse” che sarebbe “hashtag” “imagette” (thumbnail) e financo “arrière-guichet” al posto di back office. Ma ci sono anche le recenti “infox” (crasi tra “info”, cioè “informazione” e “faux”, cioè “falso”) per Fake News, “toile profonde” (deep web), “pair à pair” (Peer-to-peer) e persino “chaîne de blocs” che sarebbe “blockchain”.