Il tribunale commerciale di Parigi ha sanzionato Apple per 1 milione di euro per prassi non regolari che riguardano l’App Store. L’ammenda riguarda clausole commerciali indicate come” abusive” imposte da Apple agli sviluppatori francesi.
La questione risale al 2015, quando la direzione generale della concorrenza, consumo e repressione delle frodi (DGCCRF) aveva avviato un’indagine sulle pratiche di Apple e Google in materia. Tre anni dopo, l’indagine ha stabilito l’esistenza di un “notevoli squilibri” tra i gatekeeper da un lato e gli sviluppatori dall’altro.
In una dichiarazione rilasciata alla stampa un portavoce di Apple ha fatto sapere che l’azienda esaminerà la decisione del tribunale, continuando a lavorare con gli sviluppatori francesi. L’azienda ha ribadito l’importanza dei “mercati vivaci e concorrenziali”, elemento che permette all’innovazione di prosperare.
“Mediante l’App Store”, ha riferito il portavoce di Apple, “abbiamo aiutato gli sviluppatori francesi di tutte le dimensioni a condividere la loro passione e creatività con utenti di tutto il mondo, creando allo stesso tempo un luogo sicuro e affidabile per gli utenti”.
La multa è una bazzecola dal punto di vista dei fatturati Apple ma potrebbe portare a cambiamenti in alcune politiche che riguardano i rapporti degli sviluppatori con l’App Store.
Cambiamenti in generale per l’App Store sono previsti in Europa con il Digital Markets Act (DMA), legge con nuove norme che regolamentano le attività consentite da parte delle grandi piattaforme digitali “per garantire mercati maggiormente equi e aperti”, con obblighi che prevedono per tutti – Apple compresa – di fornire funzionalità di “sideloading” (la possibilità di installare sui propri dispositivi app scaricabili all’infuori dell’App Store, ad esempio direttamente da Internet o da store alternativi).