L’Autorità francese Garante della Concorrenza e del Mercato ha inflitto a Google una sanzione di 500 milioni di euro per il mancato rispetto di alcune ingiunzioni risalenti ad aprile 2020. L’accusa è di non avere negoziato “in buona fede” con gli editori della stampa la remunerazione dei diritti connessi.
Una legge del 24 luglio 2019 stabilisce il principio della remunerazione a beneficio degli editori e delle agenzie di stampa dai quali il motore di ricerca Google ha in gran paerte recuperato i contenuti per la propria sezione news. In risposta, Google aveva deciso di non mostrare più questi estratti o le loro immagini o video, comportamento che l’Autorità della concorrenza aveva visto come un abuso di posizione dominante.
Il Sindacato dei redattori della stampa delle riviste, la General Information Press Alliance e l’Agence France Presse avevano presentato una denuncia. Contro Google erano state pronunciate sette ingiunzioni, confermate in appello, e Google non aveva presentato ricorso in cassazione.
Google ha l’obbligo di “presentare un’offerta di remunerazione per l’attuale utilizzo dei contenuti protetti” di editori ed agenzie di stampa, altrimenti potrbebe incombere in ulteripri sanzioni. Secondo Big G la multa non riflette gli “sforzi messi in campo” per giungere a una soluzione.
All’inizio di giugno, la stessa Autorità ha multato Google per 200 milioni di euro per le sue pratiche pubblicitarie online. Anche in questo caso Google non presentato ricorso.