Il governo francese ha recentemente annunciato un’iniziativa che porterà a ritenere le società web responsabili per eventuali messaggi estremisti diffusi dagli utenti ma ospitati dai loro servizi. Il presidente francese Francois Hollande vuole introdurre una legge che renderebbe aziende come Google, Facebook e Twitter “complici” in crimini d’incitamento all’odio qualora gli utenti inviassero o pubblicassero contenuti che il governo può ritenere estremisti. Al momento non c’è una chiara definizione di ciò che può essere considerato estremista e ciò che invece non lo è e Hollande ha spiegato che “bisogna agire a livello europeo e internazionale, per definire un quadro giuridico in modo che le piattaforme internet che gestiscono i social media siano considerate responsabili, e poter colpire con delle sanzioni”.
Il ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve prevede di recarsi negli Stati Uniti per discutere questa proposta con i vertici di Google, Microsoft, Facebook, e Twitter. Il presidente presenterà un progetto di legge il prossimo mese. Questo annuncio è in gran parte una reazione ai recenti attacchi terroristici alla rivista satirica francese Charlie Hebdo e segue una serie di recenti proposte anti-terrorismo da parte del Paese, tra cui una più forte sorveglianza nei confronti dei social media. Le proposte dei politici francesi in risposta alla tragedia hanno sollevato l’ipotesi di un arrivo di una sorta di European Patriot Act, sulla stregua di quanto accaduto nel 2001 dopo gli attacchi del 11 settembre.