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Apple non può portare a giudizio gli attivisti che hanno inscenato una protesta per la politica fiscale di Apple. L’ha deciso il Tribunale di grande istanza (Tribunal de grande instance) di Parigi, che si è pronunciato a favore dell’associazione Attac dopo la citazione in giudizio presentata da Apple per le manifestazioni organizzate all’interno dei suo store nel 2017.
Apple aveva chiesto che all’associazione Attac – movimento di “opposizione alternativa” che si definisce di “autoeducazione popolare orientata all’azione e alla costruzione di un altro mondo possibile” – fosse negata la possibilità di manifestare nei suoi negozi e il pagamento per i danni commerciali. La Mela aveva evidenziato rischi per dipendenti, clienti ma anche per la sua attività commerciale spiegando che queste dimostrazioni sono equivalenti ad atti di vandalismo.
Il sito France Info riferisce che la giurisdizione civile di competenza ha stabilito che non vi sono stati danni gravi e imminenti e ha condannato Apple al pagamento di 2000€ per le spese legali all’associazione che contesta alla Mela l’elusione fiscale. L’associazione da parte sua ha diramato un comunicato spiegando di avere agito in conformità al loro statuto avviando una campagna di interesse pubblico per rendere noti meccanismi che riducono l’obbligazione tributaria.
A dicembre dello scorso anno, membri dell’associazione anti-globalizzazione avevano apposto cartelli stazionando per diverso tempo nello store parigino Apple, applicando alle pareti e sugli scaffali poster con la dicitura: “Apple, Paga le tasse” e modificando con la stessa dicitura anche gli sfondi Scrivania dei Mac esposti nel negozio. Stessa scena in altri Apple Store e Premium Reseller di Metz e Caen.