L’Università Johns Hopkins, in collaborazione con Thread Research, pianifica lo sfruttamento dei sensori di Apple Watch e iPhone per alimentare un ambizioso studio con ResearchKit sull’epilessia che un giorno potrebbe permettere di ottenere un metodo accurato per predire l’arrivo delle convulsioni.
Per ottenere una conoscenza più approfondita delle convulsioni e del loro effetto sul corpo umano, lo studio della Johns Hopkins prevede la raccolta di dati dai sul battito cardiaco e dall’accelerometro dell’Apple Watch, i dati del giroscopio dell’iPhone e segnalazioni dell’utente permettendo di tracciare una serie di misurazioni biometriche durante un attacco epilettico. Le app per Apple Watch e iPhone sono in fase di beta testing, pronte per essere rilasciate il 18 settembre (dunque in concomitanza con la disponibilità di watchOS 2 ).
I dati letti dai sensori sono memorizzati automaticamente, similarmente ad altre iniziative che sfruttano il framework opensource ResearchKit di Apple, ma altri non sono semplici da accertare. L’attivazione di test per misurare la lucidità, ad esempio, richiede l’interazione dell’utente, una richiesta difficile considerando la natura estremamente stressante di una crisi epilettica. Per aiutare i partecipanti a completare le singole sessioni sono proposti segnali fisici per rispondere a questionari contestuali sfruttando il Taptic Engine dell’Apple Watch; in alternativa una persona che assiste l’utente, se presente, può avviare la procedura di testing.
Similarmente ad altre iniziative che riguardano ResearchKit, gli utenti che partecipano allo studio sulle convulsioni possono decidere il modo in cui vengono condivisi i loro dati; questi ultimi sono inviati in modo anonimo.
ResearchKit rende più facile selezionare partecipanti per studi clinici su larga scala, con la possibilità di accedere a un ampio campione di popolazione, incluse persone che vivono molto distanti dagli istituti di ricerca. Chi prende parte a uno studio clinico può completare le attività assegnate o rispondere ai questionari direttamente dall’app, così i ricercatori passano meno tempo nella compilazione di documenti e possono concentrarsi maggiormente sull’analisi dei dati. ResearchKit permette inoltre ai ricercatori di presentare un processo interattivo per il consenso informato. Gli utenti scelgono a quali studi clinici partecipare e quali dati fornire di volta in volta.
ResearchKit è stato presentato a marzo di quest’anno; si tratta di un framework software open source progettato per la ricerca medico-sanitaria, che aiuta medici e scienziati a raccogliere i dati dei partecipanti agli studi clinici con una frequenza e un’accuratezza superiori, utilizzando app per iPhone e Apple Watch. Istituti di ricerca di livello internazionale hanno già sviluppato app con ResearchKit per studi su asma, tumore al seno, malattie cardiovascolari, diabete e morbo di Parkinson. Una volta autorizzate dall’utente, le app possono accedere ai dati raccolti dall’app Salute, come peso corporeo, pressione sanguigna, livelli di glucosio e utilizzo di inalatori per l’asma, che vengono misurati da dispositivi e app di altri produttori.