Una nuova memo interna svela che Foxconn taglia i costi e licenzierà fino al 10% dei dipendenti non tecnici. Tagli di personale e di costi che verranno applicati anche alla divisione che si occupa di iPhone.
Una notizia che senza dubbio aumenterà il pessimismo sull’andamento delle vendite del dispositivo di punta di Apple e riaccenderà le preoccupazioni sui risultati di Cupertino per il trimestre in corso e quelli successivi del 2019.
Il documento svela che Foxconn taglia i costi per 20 miliardi di yuan, circa 3 miliardi di dollari. Di questo totale circa un terzo, pari a 6 miliardi di yuan, interessa direttamente la divisione che si occupa dell’assemblaggio degli iPhone, dettagli pubblicati da Bloomberg che ha potuto visionare la memo interna. La manovra sarà messa in atto nel 2019 per fronteggiare quello che i manager definiscono come un «Anno molto difficile e competitivo».
Anche se non sempre è possibile desumere l’andamento delle vendite iPhone e del business di Cupertino a partire dalle mosse dei fornitori, il report va a unirsi a una corposa serie di revisioni al ribasso e previsioni di fatturato inferiori alle attese da parte di diversi fornitori di Cupertino. Secondo alcuni manager riportati dal Wall Street Journal Apple avrebbe ridotto gli ordinativi di produzione di iPhone XR e anche, in misura minore, quelli per iPhone XS Max e iPhone XS.
Anche gli analisti hanno rivisto le loro previsioni e Goldman Sachs ha ridotto il prezzo AAPL atteso tre volte nel giro di un mese. Questo ha scatenato un brusco calo del 20% nella quotazione delle azioni Apple, che ha portato il valore da 230 dollari a 176 dollari in poco più di un mese.
Ma nonostante le preoccupazioni e l’incertezza sulle vendite iPhone per il fondamentale trimestre di Natale, il più importante per l’elettronica di consumo, l’impatto sui conti di Cupertino potrebbe essere minimo se non addirittura nullo grazie al piano B di Apple.
L’incremento dei prezzi ha permesso finora ad Apple di incrementare anche sensibilmente il fatturato a fronte di un mercato smartphone quasi stagnate, con crescita nell’ordine dell’1% contro i tassi di crescita a doppia cifra del passato. Per il momento chi più soffre per l’andamento dei terminali nel mondo e anche per le incertezze dovute alla guerra dei dazi tra USA e Cina sono proprio i costruttori e i principali fornitori di Apple.
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