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Non sopravvive il più forte o il più intelligente, ma chi si adatta più velocemente al cambiamento. Suona grossomodo così uno dei pensieri più conosciuti di Charles Darwin riferito all’evoluzione della specie ma che in questo caso ci sentiamo di attribuire a Foxconn che, per non perdere un prezioso mercato, sarebbe ormai pronta ad annunciare i propri piani di investimento negli Stati Uniti.
Secondo quanto riporta il Wall Street Journal in settimana un annuncio ufficiale dovrebbe chiarire la direzione che la multinazionale taiwanese intende intraprendere in special modo a Detroit e nel Wisconsin. Tali dichiarazioni, nel caso le voci si rivelassero esatte, arriverebbero a pochi giorni di distanza dalla «Settimana del Made in America», uno showcase di prodotti realizzati interamente nel paese e provenienti dai 50 stati dell’Unione: una sorta di fiera extra-lusso voluta dal presidente Donald Trump con l’obiettivo di riportare in patria la produzione dei prodotti.
Nonostante Foxconn sia uno dei principali partner di Apple, non è chiaro se quest’ultima beneficerà fin da subito degli imminenti annunci dal punto di vista di un eventuale trasferimento, anche in parte, della produzione di iPhone negli USA. Secondo gli investitori le strutture pronte all’incombente avvio saranno infatti utilizzate principalmente per la costruzione di pannelli per televisori di grandi dimensioni, anche se per gli stabilimenti di Detroit potrebbe esserci la concreta possibilità di un coinvolgimento per la produzione di qualche componente destinato ai dispositivi Apple.
Di un’espansione di Foxcoon negli States se ne parla già dal 2012, ma soltanto a seguito dell’elezione di Trump, per ovvie ragioni le voci sono diventate più concitate, costringendo la multinazionale ad accelerare i tempi per concretizzare le proprie idee di investimento negli Stati Uniti.
