Come abbiamo riportato nei giorni scorsi è stato reso noto che un vicedirettore di Hon Hai Precision, meglio noto come Foxconn Technology Group, avrebbe confessato di aver rubato 6000 prototipi di smartphone, incluse 4000 versioni preliminari di iPhone 6, dagli stabilimenti di Zhengzhou (Cina). Gli iPhone rubati nel 2013 sarebbero dispositivi di test, creati prima di procedere con la produzione a pieno regime, in grandi quantità. Ora Foxconn nega con una dichiarazione il furto ma i media cinesi giorni passati avevano riportato la notizia evidenziando anche la confessione del vicedirettore coinvolto.
Secondo il direttore dello stabilimento, il vicedirettore in questione del quale è stato comunicato solo il cognome (Tsai), avrebbe agito in collusione con gli addetti alla sicurezza recuperando gli iPhone 6 da un container. I prodotti di test a detta di Foxconn non sono inviati usando container giacché gli impianti di produzione prevedono specifici e stringenti controlli.
Tra i possibili beneficiari interessati ad avere prototipi in anteprima, ovviamente i concorrenti ma anche i semplici produttori di custodie. Come abbiamo già spiegato altre volte dettagli sono normalmente forniti da operai che rubano disegni o stampi che poi trafficano per poche centinaia di euro; finora non era mai accaduto che si prestassero ad azioni simili dirigenti di alto livello.