Foxconn afferma di aver implementato “azioni correttive” a seguito delle proteste dei lavoratori sulle condizioni di vita che avevano portato il governo locale e Apple a porre in una sorta di “libertà vigilata” lo stabilimento di Sriperumbudur in India per la produzione di iPhone. Una sorta di prova per monitorarne l’andamento.
Tra le condizioni lamentate dai lavoratori i dormitori affollati, con numerosi uomini e donne costretti a dormire per terra, in locali privi di bagni con acqua corrente. Ricordiamo che nei giorni della protesta 259 dipendenti hanno sofferto di intossicazione alimentare, cento dei quali sembra siano stati ricoverati in ospedale.
Dopo che i lavoratori hanno protestato contro le condizioni di vita non igieniche e aver addirittura evidenziato condizioni limite, con la presenza di vermi nel cibo, Foxconn è stata costretta a chiudere il suo stabilimento nell’India meridionale. Ora, secondo The Economic Times, l’azienda ha annunciato che inizierà a riportare in fabbrica anche i lavoratori.
Abbiamo lavorato su una serie di miglioramenti per risolvere i problemi che abbiamo riscontrato nei dormitori fuori sede di Sriperumbudur e per migliorare i servizi che forniamo ai nostri dipendenti. Abbiamo implementato una serie di azioni correttive per garantire che ciò non possa accadere di nuovo con un rigoroso sistema di monitoraggio per garantire che i lavoratori possano sollevare qualsiasi preoccupazione, anche in modo anonimo
Secondo quanto riferito, le operazioni nello stabilimento riprenderanno solo quando sia il governo che Apple approveranno le condizioni dei suoi dormitori. La dichiarazione di Foxconn afferma che la società “comincerà gradualmente a dare il benvenuto ai membri del team man mano che ogni dormitorio fuori sede sarà pronto e approvato”.
Prima dello sciopero e della chiusura per indagini nello stabilimento Foxconn in India lavoravano 17.000 persone. Per la riapertura fonti di Reuters indicano che la ripresa della produzione avverrà con non oltre 100 dipendenti e che il ritorno graduale alla piena produzione potrebbe richiedere oltre due mesi.
Un portavoce di Apple ha annunciato al The Economic Times che l’impianto rimarrà in questo stato di libertà vigilata, almeno per il momento.