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Foxconn apre fabbrica per dispositivi indossabili

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Foxconn, il più grande produttore di componenti elettrici ed elettronici che assembla per importanti aziende come Apple, Sony, HP, Microsoft e decine di altre ancora, sta costruendo una base e manifatturiera a Chengdu, nel sud-ovest della Cina, una struttura che si occuperà di dispositivi indossabili.

A riportare la notizia è il sito PatentlyApple citando a sua volta media cinesi i quali parlano di una prevista ondata di dispositivi “smartwear”. Foxconn potrebbe essere un partner di Apple per l’assemblaggio del visore AR/VR di cui si vocifera da tempo.

La Cina ha istituito delle Zone Economiche Speciali (ZES), aree geografiche uniche, in cui la legislazione in tema economico-finanziario è totalmente diversa da quella presente e sul resto del territorio nazionale.

Il Paese del Dragone sfrutta queste ZES per attuare misure sia economiche che sociali più flessibili. Chengdu, da molti definita “capitale non ufficiale della Cina” rappresenta, secondo quanto affermato dal Consiglio di Stato cinese, un hub nazionale per la logistica, la ricerca, le comunicazioni ed il commercio. Tra i vantaggi per le imprese che operano in questa provincia, la rete ferroviaria ad alta velocità.

Foxconn

La struttura dedicata allo “smartwear” si prevede sarà completata a settembre e occuperà circa 1Km quadrato e non è la prima che Foxconn apre a Chengdu. Già nel 2010 Foxconn ha creato strutture dedicate alla produzione di tablet e componenti per personal computer. Nel 2018 le strutture Foxconn di Chengdu hanno contribuito per un fatturato di oltre 100 miliardi di yuan (circa 13 miliardi di euro) alle casse dell’azienda.

Foxconn è attualmente impegnata in ricerca, sviluppo e fabbricazione di prodotti con le 3C (Computer, Communication e Consumer electronics). La Cina ora punta a spingere il settore degli indossabili per espandere la crescita, ritenuto il settore con il più alto margine di crescita dopo il boom degli smartphone.

Tra i tanti nomi che già lavorano hanno già avviato progetti a Chengdu, c’è anche BOE Display, azienda che fornisce i display OLED flessibili a Huawei per il Mate X. BOE prevede a breve la realizzazione del quarto impianto per la produzione di display flessibili di 6a generazione, aspirando a offrire capacità produttiva pari a 40.000 pannelli al mese, frutto di un investimento di 6.91 milioni di dollari. La domanda dei display OLED flessibili non ha ancora raggiunto le aspettative iniziali ma BOE è fiduciosa e ha deciso di aumentare la propria capacità produttiva. Attualmente Samsung Display ha una capacità produttiva di 165.000 pannelli al mese combinando i dati degli impianti denominati A3 e A4. BOE conta di arrivare ad una capacità produttiva di 192.000 pannelli al mese entro il 2023, grazie a quattro diversi impianti combinati. BOE display è stata indicata in passato come uno dei possibili fornitori di Apple per futuri dispositivi.

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