Foxconn e UniMicro, due fornitori chiave di Apple e altre note e importanti società (HP, Microsoft, Motorola, Nintendo, Nokia, Sony, solo per citarne alcune) sono indagate dalle autorità cinesi con l’accusa di inquinamento idrico nei fiumi locali con metalli pesanti. Il problema è stato portato all’attenzione del governo cinese alla fine della scorsa settimana, in seguito ad accuse rese pubbliche da parte da Ma Jun, un locale attivista ambientale e da un gruppo di cinque organizzazioni non-profit.
Le asserzioni riguardano la città di Kunshan, a circa 40 miglia a ovest di Shangai dove i residenti affermano che l’inquinamento è peggiorato negli ultimi dieci anni, in concomitanza con il crescente numero di fabbriche di prodotti elettronici aperte in zona. Fiumi e canali sono diventati nebulosi e maleodoranti, probabilmente a causa di sostanze chimiche riversate dagli scarti della produzione. Fino a poco tempo addietro, governi e politici locali chiudevano un occhio; da qualche tempo nel paese c’è più attenzione verso le tematiche ambientali.
L’inchiesta nei confronti di Foxconn e UniMicro richiederà probabilmente settimane, anche per via delle difficoltà nel rintracciare le fonti inquinanti. Nel frattempo anche Pegatron (altro fornitore di Apple e non solo) è altresì accusato di aver riversato materiale contaminato negli approvvigionamenti idrici locali.