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Foxconn fa sul serio nell’acquisto della divisione memorie di Toshiba

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Terry Gou, fondatore di Foxconn – la grande produttrice di componenti elettrici ed elettronici per i produttori di apparecchiature originali in tutto il mondo – ha fatto sapere di avere intenzioni molto serie relativamente all’offerta per acquisire la divisione chip di memoria di Toshiba.

Come noto, da più parte c’è interesse per accaparrarsi la divisione memorie flash del produttore giapponese, in vendita per contrastare il flop della divisione nucleare. Toshiba intende vendere alcune o tutte le attività legate a questo settore, e sta sollecitando investitori strategici e finanziari a fare offerte per risanare il bilancio patrimoniale.

Gou, spiega Bloomberg, vede in Toshiba opportunità simili a quelle che hanno portato l’azienda ad investire in Sharp. Se la mossa andrà in porto, l’apporto di Foxcoonm permetterà a Toshiba di avere accesso a risorse di capitale; Foxconn, da parte sua, potrebbe offrire a clienti come Apple memorie per iPhone e dispositivi simili. Le memorie flash sono sempre più richieste e lo saranno ancora di più con la diffusione di dispositivi come TV e altri dispositivi con supporto a risoluzioni 8K.

“Non possiamo permetterci di non avere questa tecnologia” ha detto Gou nel corso di un evento che si è svolto nella Cina meridionale per l’apertura di un impianto per la produzione di display da 9 miliardi di dollari. Simile affermazione fu fatta prima dell’acquisizione di Sharp, un accordo arrivato anche tardi rispetto a quanto avrebbe voluto Gou, per iniziali resistente del management e il via libera di alcune autorità di regolamentazione. Il CEO di Foxconn intravede l’opportunità nello scuotere l’azienda Giapponese in difficoltà e ottenere maggiore controllo sulla catena di approvvigionamento per prodotti quali l’iPhone di Apple e la PlayStation di Sony.

Con la divisione memorie di Toshiba, Foxconn potrebbe essere in grado di fornire congiuntamente display e tecnologie per le memorie, oltre ovviamente a linee di assemblaggio e approvvigionamento, tutte sotto lo stesso tetto.  Sharp e Foxconn nel frattempo stanno valutando l’apertura di strutture per la creazione di display direttamente negli USA ma Gou ha fatto sapere che non c’è ancora nulla di concreto. Scelte specifiche saranno ponderate in base alle riforme fiscali promesse da Trump, tentato dal promettere mari e monti agli investitori per creare nuovi posti di lavoro negli Stati Uniti.

Per quanto riguarda le memorie, Gou ha spiegato che potrebbe aiutare i giapponesi a costruire fabbriche in Cina mantenendo tecnologie core di Toshiba in Giappone. A suo dire l’azienda giapponese ha bisogno di elevate capacità produttive e partner con i quali co-sviluppare tecnologie di nuova generazione, elementi che Foxconn è in grado di offrire.

Anche la sud coreana SK Hynix si dice sia interessata ad acquisire la divisione memorie dei giapponesi. Nella lettera inviate da Toshiba agli investitori pare che l’azienda abbia intenzione di racimolare almeno 1.5 trilioni di yen (13 miliardi di dollari).

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