Apple è per certo parte del team che sta sostenendo Foxconn nel tentativo di acquisire la divisione semiconduttori di Toshiba. Lo rivela Terry Gou in persona, fondatore e amministratore della multinazionale produttrice di componenti elettrici ed elettronici per i produttori di tutto il mondo.
“Vi posso dire che Apple c’è di sicuro” ha detto Gou che rincara la dose, spiegando che la partecipazione della Casa di Cupertino, vociferata più volte, ha l’approvazione esplicita e diretta di Tim Cook e del Consiglio di amministrazione di Apple. La Mela non è sola nel fiancheggiare Foxconn: con la società asiatica, probabilmente il più grande agglomerato del mondo in fatto di assemblaggi nel settore dell’elettronica, ci sarebbero anche Dell e Kingston; Amazon sarebbe prossima ad aderire con gli altri partner, e trattative sono in corso anche con Google, Microsoft e Cisco Systems. Non è dato sapere qual è l’ammontare che tutti questi big insieme intendono proporre, spiega Reuters che ha ottenuto le dichiarazioni.
Come abbiamo già spiegato varie volte, la divisione semiconduttori di Toshiba fa gola a tanti big del settore perché porterebbe “in casa” tecnologie che consentono di produrre le memorie di massa non volatili. Toshiba ha fretta di vendere per sanare un buco in bilancio causato dall’allegra gestione di centrali nucleari USA.
Oltre a quelli già citati, altri nomi interessati all’affare sono: Silver Lake Partners LP (una società d’investimenti privata, appoggiata da Broadcom e Phison), il produttore di memorie SK Hynix (che vorrebbe far crescere le proprie quote di mercato nel settore delle NAND Flash) e Western Digital (che ha puntato i piedi, spiegando di avere accordi che dovrebbero privilegiare la sua acquisizione).
Resta sempre il dubbio su che cosa farà il governo giapponese. Da sempre i politici del Sol Levante hanno messo i bastoni tra le ruote ad aziende, specie cinesi, che hanno provato a conquistare realtà strategiche per il mercato dell’elettronica e potrebbero fare la stessa cosa. In realtà Foxconn è già riuscita a superare l’ostacolo almeno una volta, quando ha comprato Sharp che oggi di fatto è una sorta di divisione di Foxconn