Due aumenti di stipendi nel giro di pochi giorni: Foxconn conferma prima un incremento dei salari del 30% per i dipendenti dello stabilimento cinese di Shenzhen e da ieri un ulteriore aumento che sarà erogato ai dipendenti migliori dopo un periodo di valutazione di 3 mesi. Le iniziative intraprese da Foxconn sono state presentate alla borsa di Hong Kong e rientrano nella nuova strategia del più grande costruttore a contratto per migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti. L’obiettivo è quello di frenare e interrompere la catena di suicidi che si sono verificati nella città-fabbrica di Shenzhen. I numerosi casi di suicidio dei dipendenti Foxconn hanno attirato l’attenzione mondiale sugli stabilimenti in cui vengono costruiti non solo gran parte dei gadget della Mela ma anche computer e dispositivi per Dell, Hewlett Packard, Nintendo e numerosi tra i più importanti nomi dell’IT mondiale.
I dirigenti Foxconn non hanno ancora offerto un piano dettagliato per illustrare le contropartite necessarie per sostenere i maggiori costi generati dai nuovi salari, dichiarando nel rapporto alla borsa di Hong Kong che la compensazione potrebbe arrivare sia da maggiori ricavi che da riduzioni dei costi in altre aree. Per queste ragioni la notizia degli incrementi nei salari non è stata accolta del tutto positivamente dalla borsa e dagli osservatori.
In contemporanea con gli incrementi dei salari Foxconn ha poi annunciato l’interruzione dei pagamenti alle famiglie dei dipendenti suicidati, equivalente a 10 anni di stipendio. La società ha spiegato questa scelta dichiarando che l’obiettivo è quello di disincentivare i suicidi. Questo dopo la scoperta di un recente tentativo di suicidio: il dipendente aveva annunciato le proprie intenzioni sostenendo che con la propria morte avrebbe assicurato un cospicuo compenso pluriennale per la propria famiglia.