Il Patent and Trademark Office statunitense ha svelato un brevetto di Apple concernente un attuatore per la fotocamera che ha la peculiarità di sfruttare una singola struttura muscolare artificiale, anziché i tradizionali motori per il controllo di messa a fuoco e apertura. Stando a quanto descrive Apple nel brevetto, la possibilità di sfruttare muscoli artificiali esiste da tempo ma il materiale polimerico (EAP, ectro-active polymer) sfruttato dalla tecnologia non era finora utilizzabile in dispositivi destinati a essere prodotti in massa. Il proliferare di funzioni che offrono il feedback tattile in dispositivi quali telecomandi per console, rende ora possibile la produzione in massa di materiali, benché siano necessari ancora molti controlli per l’utilizzo nelle fotocamere.
Apple propone sistemi MEMS (Micro Electro-Mechanical Systems), nanotecnologie altamente miniaturizzate su uno stesso substrato di silicio che coniugano le proprietà elettriche degli integrati a semiconduttore con proprietà opto-meccaniche. Sulla punta della struttura muscolare artificiale c’è un’apertura, utilizzabile come apertura del diaframma, variabile sfruttando elettrodi complementari montati o serigrafati sul fronte o retro del layer.
Lo stesso layer EAP può includere uno o più livelli di polimeri tenuti insieme da due elettrodi flessibili. Quando è applicato il voltaggio, il differenziale potenziale genera un campo elettrico che di conseguenza attive le particelle conduttive nei layer polimerici creando una forza che si traduce in un allungamento della struttura.
Secondo il brevetto Apple la struttura di un muscolo artificiale offre vantaggi giacché permette di gestire ottiche relativamente grandi, consentendo allo stesso tempo un risparmio di energia elettrica. Non è chiaro se e quando la tecnologia sarà integrata in dispositivi iOS. Man mano che dispositivi mobili come l’iPhone diventano più sottili, la società dovrà probabilmente individuare alternative agli ”ingombranti” motori usati ora.
Il brevetto in questione è stato registrato ad agosto dello scorso anno e nei credit sono citati come inventori: Aurelien R. Hubert, Douglas S. Brodie, Iain A. McAllister e Jeffrey N. Gleason.