Prima di essere espulso da Apple, Scott Forstall era soprannominato lo zar di iPhone e più volte è stato indicato come possibile erede di Steve Jobs: le cose sono andate molto diversamente da quanto previsto e solo in queste ore si apprende che, nonostante l’opposizione a oltranza di Cupertino sul jailbreak, fu proprio Scott Forstall a consigliarne l’utilizzo a Pandora.
Erano altri tempi e allora il jailbreak era indispensabile per tutti gli utenti di iPhone che volevano utilizzarne uno fuori dagli USA e, successivamente, anche per poter installare app terze parti, prima che Apple si decidesse a lanciare il suo App Store. Forstall invitò a pranzo a Cupertino due dirigenti del servizio streaming Pandora, Tim Westergren e Tom Conrad, per chiacchierare sulla loro esperienza di sviluppo app per telefoni cellulari. Allora tutto funzionava quasi esclusivamente su computer, i cellulari erano molto limitati e gli smartphone prima di iPhone erano un incubo per sviluppo e distribuzione delle app.
I due dirigenti di Pandora avevano intuito che iPhone sarebbe diventato il prossimo dispositivo per l’ascolto di audio e musica, succedendo a iPhone, così chiesero consiglio a Scott Forstall sui primi passi da compiere per portare Pandora su iPhone. Allora non esistevano strumenti per gli sviluppatori, API e nemmeno App Store.
A grande sorpresa dei due dirigenti di Pandora, Forstall consigliò loro di procurarsi alcuni iPhone con jailbreak per iniziare a sviluppare la propria app con gli strumenti non ufficiali. Questo sarebbe stato tempo ben speso per imparare a conoscere dispositivo e piattaforma, mentre Cupertino lavorava alle sue API per sviluppatori e al lancio di App Store, in quei giorni non ancora nemmeno annunciato.
Il consiglio di Forstall sorprende perché a livello ufficiale Apple si è sempre opposta al jailbreak, tanto da terminare la garanzia agli utenti che lo effettuavano sul proprio iPhone. In ogni caso il consiglio di Forstall andò a buon fine, perché Pandora fu una delle primissime app disponibili su App Store e in 9 mesi era installata sul 21% dei terminali di Cupertino. Nel giro di 5 anni l’80% dell’ascolto della musica in streaming avveniva su un dispositivo mobile e non più da un computer.
Tornando ai giorni nostri Epic Games ha chiesto la testimonianza di Forstall sulla nascita di App Store nel processo per Fortnite che inizierà a maggio, ma sembra che Apple non abbia più il numero di telefono del suo ex top manager. Tutti gli articoli di macitynet che parlano di Scott Forstall sono disponibili qui, invece quellli che parlano di Steve Jobs e della storia di Apple sono disponibili ai rispettivi collegamenti.