Cirrus Logic scrive a magazzino diversi milioni di dollari di componenti invendute per la riduzione di ordinativi e scatena una tempesta sul titolo AAPL che per la prima volta dal dicembre 2011 è scesa sotto quota 400$. L’evento è accaduto oggi pomeriggio e dimostra l’estremo nervosismo sul corso del trimestre di Apple e soprattutto dei prossimi futuri quarti fiscali con gli investitori incapaci di “pensare positivo” come accadeva fino a poco tempo fa sui destini dei prodotti della Mela.
L’interruttore è scattato nel tardo pomeriggio, ora italiana, quando la citata Cirrus Logic ha fatto sapere che «un cliente aveva cancellato un significativo quantitativo di componenti», costringendo a mettere a bilancio 23,3 milioni di dollari di magazzino, una quantità enorme se comparata al bilancio di una azienda che ha un fatturato che si aggira intorno ai 200 milioni di dollari sul trimestre fiscale. La magnitudine dell’evento, sommata al fatto che Cirrus Logic ricava da Apple una grandissima parte del suo fatturato vendendole chip per il codec audio usati da tutti i dispositivi iOS e nei Mac, ha fatto ritenere che le cose per Apple stiano andando male e che potrebbero andare peggio anche per il futuro visto che chi opera nella componentistica, con il fatturato, precede di diversi mesi i prodotti finiti. Insomma, Cirrus Logic si è trovata a magazzino decine di milioni di chip prodotti basandosi su stime pregresse di ordinativi Apple, che Apple ora non ha la possibilità di rispettare perchè venderà anch’essa meno del previsto.
La convinzione che Apple avrà momenti difficili ha scatenato vendite a catena portando il titolo AAPL a scendere quasi del 7%. Successivamente sono tornati alcuni acquisti, ma questo non ha impedito ai corsi azionari della Mela di scendere a quota 398,81. L’ultima volta che Apple aveva toccato un limite così basso era stato il 22 dicembre del 2011 quando aveva avuto un minimo di 396,10 dollari. La chiusura di oggi a quota 402,59 è sopra solo al minimo, sempre del 22 dicembre (398,55) e sotto quota 403,33 del 23 dicembre 2011. Elevatissimo il volume degli scambi 33.259.514, il doppio, o quasi, quello di una giornata normale.