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L’intervista a Rob Smedley, capo ingegnere per la scuderia Williams F1, pone l’accento sull’importanza della tecnologia nel mondo della Formula 1, ed in articolare sulla crescita dei sistemi IoT, ma anche della realtà virtuale. A beneficiarne potrebbero essere i team, ma anche gli appassionati. Ecco come e perché.
Con quarant’anni di esperienza alle spalle, il team Williams, ammette il capo ingegneri, dovrà fare sempre più affidamento sulla tecnologia moderna, come l’IoT. Già oggi, ai box è possibile ricevere informazioni tecniche su ciò che accade in pista, ma il crescente progresso tecnologico, anche grazie a Internet delle cose, permetterà alla scuderia, e a chiunque sieda ai box o al muretto, di avere informazioni sempre più dettagliate direttamente dalla monoposto che gira in pista. In questo modo, ammette Smedley, non solo sarà possibile apprendere informazioni come se si fosse seduti alla guida, ma si avrà anche la possibilità di analizzare le informazioni molto velocemente. E si sa, quanto in Formula 1 la differenza venga fatta dai centesimi di secondo.
Il mondo odierno, inoltre, fatto di dispositivi tattili sempre più performanti, rende tutte le operazioni ancor più smart e immediate, permettendo di trasferire il garage in pista, rendendo accessibili ai box le operazioni in modo più semplice e veloce.
Non solo IoT nel prossimo futuro della Williams, ma anche Realtà Virtuale. Questa, infatti, permetterà di perfezionare i simulatori, attualmente basati esclusivamente sulla tecnologia 3D. Con la realtà virtuale, però, sarà possibile simulare, in modo ancor migliore, la realtà. Tanto più realistico è il simulatore, spiega il capo ingegnere, tanto più veritieri e corrispondenti alla realtà saranno le risultanze dei test.
Il mondo VR, però, non servirà soltanto a ingegneri e addetti alla Formula 1; della realtà virtuale, infatti, ne potrebbero presto beneficiare anche i fan e i tifosi. Ed infatti, attraverso questa nuova tecnologia si potrebbe immaginare di far vivere ad un tifoso la gara da un punto di vista differente, come se si trovasse, ad esempio, a bordo pista.
Quello di coinvolgere i tifosi e i fan è un obiettivo caro ai dirigenti F1, che negli ultimi anni hanno sentito l’esigenza di riaccendere nel pubblico quell’interesse degli anni d’oro della F1.
L’intervista completa è visibile in lingua originale direttamente a questo indirizzo.