Riorganizzare l’azienda per migliorarne le possibilità: è il progetto di Ford che, determinata a competere con le case automobilistiche che stanno rivoluzionando la mobilità tramite l’elettrico, come Tesla e Rivian, starebbe separando la sua attività di produzione creando due divisioni, una dedicata ai veicoli elettrici e una per quelli a conbustione interna (ICE). In questo modo – dicono – può continuare a competere con i produttori convenzionali ed entrare contemporaneamente nel mercato della mobilità elettrica senza perdere troppo terreno dai concorrenti.
La divisione ICE, denominata “Ford Blue”, si concentrerà sull’«attacco incessante» dei costi, sul miglioramento della qualità e sull’ottimizzazione delle operazioni che portano ad ottenere i profitti, e si occuperà di fornire ingegneria e produzione incentrate sull’hardware al resto dell’azienda. Quella che invece lavorerà sull’elettrico si chiama “Model e”, e ha lo scopo di accelerare lo sviluppo dei veicoli elettrici su larga scala producendo al contempo la tecnologia per i veicoli connessi di tutta Ford.
Quest’ultima divisione è guidata da Jim Farley insieme a Doug Field, veterano di Apple e Tesla, entrato in Ford lo scorso settembre con il ruolo di Chief EV e Digital Systems Officer. Questa separazione fa parte di una più ampia strategia denominata “Ford+” e non sorprende di certo. Veicoli elettrici come la Ford Mustang Mach-E e la F-150 Lightning hanno registrato una forte domanda iniziale, ma Tesla domina ancora il mercato elettrico statunitense (ad esempio soltanto l’anno scorso ha consegnato oltre un milione di auto).
In questo modo Ford dovrebbe riuscire a tenere testa ai suoi avversari senza abbandonare il suo mercato di provenienza, almeno fino a quando quest’ultimo non sarà stato completamente soppiantato dall’elettrico. Tale approccio per altro rispecchia anche i cambiamenti strategici attuati da alcuni dei principali concorrenti di Ford: ad esempio General Motors prevede di diventare un’azienda “solo” elettrica entro il 2035, mentre Stellantis ha svelato il suo piano denominato “Dare Forward” con cui mira a guidare le vendite di veicoli elettrici in Europa e USA entro il 2030. Anche Hyundai pare abbia smesso di sviluppare nuovi motori a combustione, anche se ha negato tale indiscrezione.
Non è un segreto però che le auto elettriche stiano diventando una priorità in tutto il settore e Ford non vuole chiaramente restare indietro, sebbene stia procedendo con un approccio, quello del piede in due scarpe, che appare più cauto rispetto alla concorrenza. Ma il colosso ha le risorse per poter procedere in questo modo ed è molto probabile che non soffrirà eccessivamente questa divisione della propria forza.
Secondo le statistiche, lo scorso anno Ford ha chiuso all’ottavo posto tra i maggiori costruttori al mondo di auto, con 3,9 milioni di veicoli venduti. Ma nel 2019 erano 5,4 milioni ed era solo questione di tempo prima che l’azienda imboccasse una strada come questa: l’obiettivo è quello di produrre più di 2 milioni di veicoli elettrici entro il 2026.