Food Ink è il nome del primo progetto di ristorante in cui tutto viene realizzato con una stampante 3D. E quando diciamo tutto intendiamo tutto: dalle sedie al cibo stesso, passando per bicchieri, piatti di portata e posate. Aperto a Londra, Food Ink descrive se stesso come un progetto: non è infatti un ristorante tradizionale ma un ristorante pop-up, che proporrà altre aperture limitate nel tempo anche in altre città.
“Food Ink è un’esperienza gourmet unica in cui tutto il cibo, tutti gli utensili e tutti i mobili sono completamente prodotti in stampa 3D in uno spazio futuristico coinvolgente” si legge sul sito ufficiale “Siamo una serie di cene pop-up concettuali in cui la buona cucina incontra l’arte, la filosofia e le tecnologie di domani”.
Per stampare i vari oggetti vengono utilizzate diverse tipologie di stampanti, fra cui le italiane Wasp per i bicchieri e i piatti, e le 3D By Flow, quest’ultima deputata alla stampa del cibo grazie alla sua tecnologia in grado di modellare anche materiali atipici, in questo caso i materiali alimentari.
Nello specifico i piatti di cibo realizzati da Food Ink sono realizzati mescolando ingredienti allo stato cremoso e/o prodotti a mousse, mischiando poi ad essi elementi tipici della pasticceria, come l’Agar Agar, una sorta di colla di pesce vegetale indispensabile in questo caso per dare corpo e solidità al cibo stampato.
Il concept di Food Ink realizzerà un tour in giro per il mondo, proponendo la sua formula innovativa e tecnologica per tutto il globo, toccando anche l’Italia: pare che ottobre il ristorante del cibo stampato in 3D arrivi anche a Roma.