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Fondazione Michael J. Fox e Intel insieme contro il Parkinson

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La fondazione Michael J. Fox e Intel insieme contro il Parkinson. Lo annuncia in una nota l’azienda di Santa Clara, spiegando di avere avviato una sperimentazione con l’impiego di dispositivi indossabili e una piattaforma open data per la raccolta e l’elaborazione dei dati. «La variabilità dei sintomi del Parkinson rappresenta una sfida per monitorare adeguatamente la progressione della malattia – ha detto Diane Bryant, senior vice president dell’Intel Data Center -. Le nuove tecnologie possono non solo creare un nuovo paradigma per la misura del Parkinson, ma mettendo i dati raccolti a disposizione della comunità medica, si può anche puntare a mettere in luce aspetti della malattia attualmente non identificati e che potrebbero aprire la strada a nuovi campi di ricerca». Per Todd Sherer, Ceo della Fondazione Fox, il nodo è proprio la possibilità di avere a disposizione parametri oggettivi nella misura dei sintomi, «Con ripercussioni senza precedenti per lo sviluppo dei farmaci, per una corretta diagnosi e per il trattamento».

Il progetto è arrivato alla conclusione della sua prima fase, che ha visto il coinvolgimento di una trentina di soggetti, tra malati e persone sane che fanno da riferimento. Tramite l’impiego di dispositivi portatili, Intel ha monitorato i sintomi della malattia, in alcuni casi molto difficile da descrivere in maniera oggettiva. Sono state registrate le difficoltà motorie, il grado di rigidità posturale, le difficoltà nel sonno e i tremori, tipici di chi è affetto dal morbo.

L’enorme volume di dati, più di 300 osservazioni al secondo da ogni paziente gestite, ovviamente, in maniera anonima, sono state raccolte da Intel su una grande piattaforma di analisi gestita da un software open source sviluppato dalla stessa Intel. Si tratta di dati completamente aperti, su un’infrastruttura cloud basata su architettura Intel, che consente a medici, scienziati e ricercatori che vogliono partecipare al progetto di connettersi da qualsiasi laboratorio.

Il prossimo passaggio sarà di fornire ai pazienti un’app per smartphone con la quale allargare la serie di dati raccolti – ad esempio tenendo sotto controllo l’assunzione di farmaci – e di implementare la piattaforma di elaborazione dati, con nuove variabili, come quelle genetiche. Un sistema simile a quello che la fondazione ha già avviato dal 2010 e mirato proprio allo studio dei marker genetici, che ha già visto i dati essere scaricati da istituti di ricerca e da medici oltre 230mila volte. Per Intel, invece, questo progetto, rappresenta un altro passo verso lo sviluppo della tecnologia indossabile, un nuovo settore che promette grandi margini di crescita tecnologica e di mercato e per il quale ha attivato una sezione ad hoc, e un modello di impiego associato ad uno dei core business dell’azienda, la gestione di banche dati.

Intel e Fondazione Michael J. Fox insieme contro il Parkinson

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