La scorsa settimana, Tony Fadell, CEO di Nest Labs e importante dirigente di Alphabet (la società “cappello” che include anche Google), ha pubblicamente screditato il co-fondatore e i dipendenti di Dropcam, la società acquisita da Nest nel 2014 per 555 milioni di dollari. Parlando con The Information, Fadell ha spiegato di non ritenere che il co-fondatore di Dropcom e il CEO Greg Duffy si sia guadagnato il diritto di rapportarsi direttamente a lui. Fadell ha spiegato che l’esodo di ex dipendenti Dropcam è sotto la media e che molti impiegati sono andati via perché “Non erano bravi come speravamo”, affermando di essersi reso conto di avere a che fare con un “piccolo team senza esperienza”.
Il commento di Fadell fa probabilmente seguito a un commento di Duffy che ha tracciato un ritratto poco lusinghiero del CEO commentando gli scarsi risultati ottenuti finora arrivando a spiegare che Nest avrebbe bisogno di un nuovo leader. Si vocifera da tempo che qualcosa non funziona all’interno del team Nest, con vari impiegati che parlano di un pericoloso mix di “Sindrome di Stoccolma e culto della personalità” nei confronti di Fadell, una sorta d’intrattabile e irascibile Steve Jobs vecchio stile.
I problemi non riguardano solo lo stile dirigenziale ma anche l’impossibilità di ottenere risultati concreti. Si vocifera di giorni passati in meeting nei quali si ripetono sempre le stesse cose sullo stesso argomento senza concludere in realtà nulla. Duffy dice di essere “imbarazzato” dai prodotti Nest, chiama Fadell un “burocrate tiranno”, difende i suoi ingegneri e definisce il management di Nest in grado di fissarsi solo con i più superflui e negativi aspetti della personalità dei loro mentori”.
A febbraio di quest’anno, commenti al vetriolo sulla gestione Fadell sono stati riportati da Business Insider. Una gola profonda aveva parlato di ambiente pessimo, della “Peggiore esperienza della sua vita” con insulti e prepotenze di tutti i tipi. Altre, numerose considerazioni negative sullo stile gestionale di Tony Fadell sono emerse in più occasioni da annunci e post su Glassdoor, sito web specializzato in offerte e ricerche di lavoro nella Silicon Valley. Per tutte queste ragioni più di un osservatore ha iniziato già qualche mese fa a rilevare l’inadeguatezza di Tony Fadell nell’attuale ruolo in Alphabet: se il colosso Google vuole mantenere l’ottima reputazione per continuare ad attrarre i migliori ingegneri, qualcuno ha già suggerito che la dirigenza forse dovrebbe ridimensionare il ruolo di Fadell o eliminarlo completamente.