Vi trovate in aperta campagna siete appassionati di “outdoor adventures” ma non sapete rinunciare agli SMS? Amate viaggiare solitari nel deserto ma per voi è impossible esentarvi da un’oretta al giorno di Angry Birds? La traversata del Kalahari non ha senso se non vi accompagna il fedele amico delle giornate in ufficio, ovvero il vostro iPhone? Munitevi di fiammiferi e partite tranquilli. La ricarica della batteria, problemino non da poco per chi prevede una ventina di giorni nel deserto a dorso di cammello, non sarà il vostro cruccio principale neppure di notte e neppure se non frequenterete zone con sole cocente. Vi basterà rivolgervi a TES NewEnergy, una creativa società giapponese, che ha inventato e commercializzato da qualche settimana un prodotto denominato Hatsuden-Nab, una pentola da campeggio con porta USB.
L’attrezzo da cucina produce corrente dal calore sfuttando alcuni brevetti dell’azienda, specializzata in generatori termoelettrici in grado di fornire energia “verde” da inceneritori, forni industriali, autoveicoli, cucine, scaldabagni e altri prodotti che generano calore. Il generatore che consente di caricare l’iPhone tramite porta USB sfrutta quello che è conosciuto come “effetto Seebeck”, fenomeno termoelettrico per cui, in un circuito costituito da conduttori metallici o semiconduttori, una differenza di temperatura genera elettricità.
Esistono ovviamente un numero sterminato di semplici caricabatteria solari, ma il sistema prodotto da quest’azienda è imbattibile da alcuni punti di vista: la società afferma che è per ricaricare in modo completo un dispositivo bastano da 3 a 5 ore (i produttori di caricabatteria solari affermano che la ricarica completa può avvenire in 2/3 ore sfruttando la luce del sole diretta, ma in media è necessario attendere almeno cinque ore e anche fino a dieci ore con alcune unità, senza contare che al buio o con cielo coperto non è possibile attivare questo tipo di ricariche).
L’unico problema è per il momento il costo; la piccola pentola è venduta, infatti, a 280$: un po’ troppo per un pentolino nel quale al massimo potete preparare un brodino bollente o riscaldare l’acqua per un the.
[A cura di Mauro Notarianni]