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Florian Mueller contro Linus Torvalds: «Affermazioni incaute».

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Linus Torvalds parla di cose che non capisce. L’accusa, pesante, all’indirizzo del padre di Linux che nei giorni scorsi aveva fatto sentire la sua voce contro il software proprietario e il modello “chiuso” di Microsoft ed Apple, arriva dalle pagine di Foss Patents, un blog che sta prendendo sempre più quota in questi mesi visto che il suo autore è Florian Mueller, noto esperto in questioni di ambito legale, connesse a tecnologie e brevetti.

Mueller, in particolare, evidenzia come Linus Torvalds ripeta troppo spesso la parola “falso” quando si parla di brevetti che in qualche modo coinvolgono Linux (o i progetti da esso derivati come ad esempio Android). “Linus Torvalds” dice Mueller, “ha sempre la risposta standard: dopo aver ammesso di non conoscere i fatti, afferma che “questo, qualunque cosa possa riguardare l’argomento in questione, è completamente falso. O, cambiando solo un po’ i termini, “totalmente falso”.

“Finché fa queste affermazioni durante conversazioni private” continua Mueller, “non c’è niente di male: ognuno ha il diritto di avere la propria opinione su qualsiasi cosa, senza compiere approfondite analisi”. Un’autorità come Linus Torvalds non agisce però responsabilmente rilasciando ripetutamente interviste nelle quali si vede l’impreparazione per le sue asserzioni”.

Ammiro veramente quello che è riuscito a fare, le sue idee, prosegue Mueller, sono onnipresenti e una competitiva chiave di forza. Sette anni addietro, per altro, Linus Torvalds ha ufficialmente sottoscritto una dichiarazione contro i brevetti redatta dallo stesso Mueller ma la piega presa da uno dei padri del “software libero” non sembra essere gradita al blogger tedesco; la delusione riìguarda specificatamente due interviste nelle quale Linus respinge le preoccupazioni che hanno a che fare con le proprietà intellettuali di Android, problemi che richiedono approfondimenti e hanno numerose implicazioni che egli non è disposto ad ammettere.

Mueller fa due esempi, l’analisi del kernel Linux in Android nel quale è stato individuato materiale coperto da copyright e un’intervista nella quale si chiedeva un’opinione in merito alla denuncia di Oracle nei confronti di Google per violazione di proprietà intellettuale: in entrambi i casi per Linus si tratta di problemi “completamente fasulli”. Tali questioni, continua Mueller, sono invece reali e pongono problemi che meritano riflessioni attente e non l’atteggiamento semplicistico di Torvalds. Alcuni luminari dell’open source sembrano soffrire di quella che Mueller definisce “SCOphobia”: lo SCO Group dopo aver acquisito alcuni diritti sul marchio UNIX, su SCO UNIX e su una serie di prodotti UnixWare, ha avviato una causa legale contro IBM, accusandola di aver contribuito allo sviluppo del kernel Linux utilizzando codice sorgente di sua proprietà e ora pensano di avere nemici dappertutto ogni volta che si affrontano questioni che riguardano la proprietà intellettuale. “Le reazioni impulsive non servono a nulla” dice Mueller, “ogni caso va analizzato e approfondito”.

linux mascotte

 

[A cura di Mauro Notarianni]

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