Con l’avvento delle tecnologie smart da polso c’è una azienda che ha saputo distinguersi più di altre, specializzandosi nel settore: è Fitbit. Questa, un tempo, piccola realtà non solo ha saputo ritagliarsi un ruolo importante nel settore ma ha addirittura definito alcune delle regole più importanti, prima nel mondo degli activity tracker e poi in quello degli smartwatch. Oggi, a distanza di anni dal suo debutto, Fitbit è un nome affermato e per qualcuno sinonimo di dispositivi smart da polso, utile nell’incentivare le attività fisiche e tenere sotto controllo la propria salute. A fine 2019 è stata acquistata da Alphabet/Google ma anche in questi ultimi mei la sua produzione ha continuato a crescere per varietà e potenza dei modelli.
In questo articolo cerchiamo di descrivere storia, filosofia e prodotti del marchio Fitbit. E infine di dare qualche consiglio ai molti che si chiedono se conviene comprare uno dei suoi fitness tracker e perché farlo. In più proveremo a descrivere i prodotti attualmente in commercio nei loro punti di forza e debolezza. Se questa è la parte che vi interessa, potete andare subito qui.
Charge 4, l’ultimo nato in casa Fitbit
Storia del marchio
Se si va alle radice della storia di Fitbit non si può non ricordare che non è nata come marchio di apparecchi indossabili: anzi, nel 2007 James Park e Eric Friedman erano a capo di una piccola società che più che altro si focalizzava su accessori terzi per la consolle Nintendo Wii, in particolare il Wii Remote senza fili, capace di catturare il movimento del polso degli utenti tramite un giroscopio interno.
Presto i vertici dell’azienda capirono che la stessa tecnologia poteva essere adottata anche per altro, ed infatti già nel 2008 un prototipo del Fitbit Tracker stupì per la capacità di tracciare i dati essenziali del movimento.
Il debutto del 2013
Servì attendere il 2011 però per vedere il primo vero activity tracker, Fitbit Ultra, dotato anche di un altimetro anche se la svolta arrivò nel 2013 quando venne lanciato Flex, un tracker da polso con autonomia di una settimana.
Flex fu molto importante perché in pratica aprì un nuovo mercato, sul quale poi nacquero gli smartwatch (qualche anno più tardi): la rivalità di Flex con il modello UP24 di Jawbone, nato poco prima, continuò negli anni successivi, con anche aspre ripercussioni legali, finite qualche anno più tardi in modi del tutto inaspettati dato che Jawbone ha deciso di ritirarsi dal mercato degli indossabili per motivi che, sembra, vertano più su motivi fiscali che per problemi tecnologici.
Nasce Charge: 2014
Nel 2014 il modello Charge introdusse per la prima volta un piccolo display e un sistema di tracciamento migliore e il marchio diventò sinonimo di sportività e benessere fisico legato alla tecnologia.
Il successo di Charge fu mondiale (anche soprattutto riguardo al modello HR, con il controllo del battito cardiaco), anche più del Flex, tanto che ancora oggi con la nuova incarnazione il form factor non è cambiato.
Il cambio di rotta del 2016
Nel 2016 il marchio inizia un cambio di rotta e di look importante e i nuovi tracker come Charge 2 e Alta mostrano un look più casual e meno legato all’attività fisica, trend che ha segnato Fitbit sin dagli esordi, perchè il marchio vuole diventare sinonimo di benessere fisico 24/24 e non solo durante il fitness, motivo per il quale molte delle tecnologie si concentrano anche sul rilevamento del sonno.
Sforzi enormi sono profusi affinché i device siano indossati sempre e anche per questo dallo stesso anno tutti i nuovi modelli hanno il cinturino intercambiabile con possibilità di mutare colore e tipo di materiale e, nel caso del Flex 2, anche radicalmente forma (questa attitudine si era già vista con il primo Flex, ma in forma minore).
2017: i primi smartwatch
Infine, nel 2017 l’arrivo nel mondo degli smartwatch con Ionic prima ma soprattutto con Versa poi, modello capace di sfidare Apple Watch nel proprio terreno, dopo che i precedenti modelli (quasi) smartwatch come Surge e Blaze non avevano avuto il successo sperato.
Fitbit Flex 2, qui in versione classica su bracciale in gomma
La filosofia della comunità
La filosofia dell’azienda è oggi abbastanza chiara: ogni prodotto indossabile del marchio offre caratteristiche atte a migliorare la salute dell’utente, con un connubio hardware e software che ha pochi rivali nel mercato; forse solo Apple, ma in modo profondamente diverso per motivi che vedremo poi, è in grado di fare le stesse cose su questo piano
L’attività fisica resta il DNA attorno a cui ruota tutto il sistema, ma senza voler eccedere e fare necessariamente attività sportiva estrema: Fitbit non è un marchio per chi fa attività agonistica o gare (come ad esempio Garmin o SUUNTO), ma più per chi vive una vita di quotidianità e vuole renderla più salutare, migliorandola quel tanto che basta per sentirsi meglio.
L’ogiva di Flex 2 può essere estratta dalla custodia in gomma e inserita in alcune forme e indossata come un gioiello
Questa affermazione è operata monitorando ogni fase del giorno, con un sistema che rileva e studia i movimenti, il cibo, le bevande, il sonno, i vari sport (se ci sono, ma non necessari) e li analizza collocando in un sistema popolato da milioni di altri utenti fornendo a tutti, in tempo reale, suggerimenti su come migliorare l’attività motivando l’utente e fornendogli dati sul suo stato in relazione alla media in base all’età e al profilo.
Molto del lavoro, praticamente tutto quello più difficile di calcolo, è svolto dall’App che, collegandosi al sistema centrale, analizza i dati e li restituisce con diversi suggerimenti. Smartband o smartwatch Fitbit sono solo dispositivi, molto evoluti, per la raccolta dei dati sul movimento, volontario o involontario che facciamo ma il vero valore di Fitbit, da sempre, è la comunità, gli altri utenti, i miliardi di dati analizzati e restituiti agli utenti, un parco dati che forse neppure Google o Apple ad oggi possono vantare dato che Fitbit è partita molto prima con una base di installato molto varia.
Questi dati possono essere visualizzati da un iPhone, da uno smartphone Android come da un Windows Phone (per chi ancora ne ha uno), da un computer Mac o PC tramite un browser o, in alcuni casi, anche direttamente dal display del device, mentre praticamente in tutti i bracciali, come negli smartwatch, è possibile avere un feedback di tanto in tanto per quel che riguarda i suggerimenti sul movimenti, piccole cose che permettono al fisico di ossigenare i muscoli e garantire un metabolismo più efficiente con un piccolo sforzo.
Tra le funzioni più interessanti di Fitbit c’è anche l’analisi e il controllo del ciclo femminile
La tecnologia
La tecnologia degli smartband e degli smartwatch verte sul classico giroscopio che cattura il movimento e, tramite un complesso algoritmo, lo restituisce all’App che, a sua volta, invia i dati ad un server che li elabora e li restituisce sul display dello smartphone (o nella finestra del browser), dopo averli incrociati con quelli di tutti gli altri utenti.
I lettori non si devono preoccupare della privacy, ogni dato è tracciato effettuato in forma anonima e le uniche analisi che Fitbit calcola e restituisce sono su medie di utenti, senza sapere chi o che cosa ha mandato.
Di alcune ne abbiamo parlato anche noi, come ad esempio quando nel 2015 Fitbit ha misurato le fatiche della stampa Italiana nei giorni del Mobile World Congress di Barcellona, oppure quando, nello stesso anno, ha mostrato alcune curiosità tipiche delle distanze all’interno della Metro di Milano o infine con alcune interessanti statistiche sul sonno incrociandole con l’attività odierna.
Come abbiamo detto, l’interesse del marchio è focalizzato sul miglioramento della qualità vita dell’utente e per questo sui nuovi modelli sono arrivate due nuove tecnologie molto importanti: la prima è un aiuto al relax, un processo guidato che aiuta l’utente a fermare lo stress quotidiano e ad affrontare meglio gli impegni di tutti i giorni.
La seconda novità riguarda il monitoraggio del ciclo mestruale per le donne, con un calendario apposito e previsioni molto utili, con dati che se incrociati con battito cardiaco e quantità di movimento possono offrire un quadro molto ricco di dettagli sulla salute della donna, specie per chi ha un ritmo molto alto.
Diversamente da Apple e Google, l’aspetto che più di tutto caratterizza Fitbit è senza dubbio l’App, unica per il controllo del device e per la lettura dei dati, cosa che rende il tutto più semplice per l’utente perché semplifica molti passaggi.
Le notifiche sono una delle cose più utili dei device di Fitbit: nei modelli con display c’è la possibilità di vedere un riassunto della notifica, come l’identità di chi chiama al telefono oppure di leggere l’intero messaggio, ma in tutti i modelli c’è la possibilità accompagnare il tutto con una breve vibrazione.
Negli ultimi anni l’applicazione che legge ed interpreta i dati Fitbit è cresciuta moltissimo, pur rimanendo fedele alla stessa filosofia, ma introducendo funzioni su funzioni, attivabili e disattivatili liberamente dall’utente.
Uno degli aspetti più importanti è da sempre l’estrema libertà di utilizzo: ogni utente è libero di indossare uno o più device Fitbit per il rilevamento, anche contemporaneamente, lasciando al sistema il lavoro di analisi (quando i device sono indossati assieme la precedenza viene data al device più capace).
Sono disponibili classifiche, sfide con amici, riassunti mondiali e, come detto, di tanto in tanto medie pubbliche su grandi eventi.
Inoltre, l’analisi del sonno è estremamente accurata ed è una caratteristica che ancora oggi rende gli activity tracker e gli smartwatch di Fitbit avanti rispetto a qualsiasi altro device della concorrenza sia per via della lunga durata della batteria (dai cinque ai sette giorni per tutti i modelli, inclusi gli smartwatch, fattore da non sottovalutare) sia per il software che analizza i dati ed è in grado di offrire anche consigli attivi sull’andamento e su come migliorare i risultati.
Il nuovo Charge 3, qui con cinturino in tessuto: l’eleganza è un aspetto molto importante di Fitbit che intende lasciare il bracciale al polso degli utenti tutto il giorno tutti i giorni
La gamma al completo
Attualmente la gamma Fitbit è molto articolata e prevede prodotti per tutti i tipi di utenti, da quelli più evoluti a quelli più impensabili (come i bambini, per esempio).
Zip
Anche se non è più in produzione, si possono trovare esemplari del modello più piccolo, Zip (59,99 Euro) che si indossa grazie ad una clip e permette un rilevamento di ben sei mesi con una sola carica. Noi lo vediamo interessante per chi non ama i bracciali o gli ornamenti e non vuole problemi legati alla ricarica, e tra l’altro consente il rilevamento diretto anche senza smartphone grazie al display integrato.
Il modello ZIP, che non si porta al polso ma si aggancia ai vestiti con un pratico clip
Inspire e Inspire HR
Composto da un design innovativo per un Activity tracker, un display di grandi dimensioni ma allo tesso tempo capace di durare quasi una settimana e cinturino intercambiabile, Inspire (69,99 Euro) è la natuale evoluzione di Alta, con un look che poi è continuato per diversi modelli, da Charge a Versa. Di questo modello ne esistono due varianti, Inspire e Inspire HR (con rilevatore del battito cardiaco), tutti in diversi colori e con cinturini interccambiabili.
Ace, una versione di Alta pensata in modo specifico per i bambini dagli 8 anni in su: oltre all’hardware, anche il software è appositamente profilato, con una interfaccia genitore/filglio
Charge
Chiude la panoramica il nuovo Charge 4 (149,99 Euro), proprio di un display più ampio e capace di Alta, mantiene la possibilità di cambiare cinturino e propone un nuovo software interno, più animazioni e un sensore più preciso: inoltre, può essere indossato in piscina o al mare e mostra diverse App all’interno (ma niente App Store).
Recentemente, Charge 4 è stato aggiornato con nuove funzioni relative al sonno e al risparmio della batteria.
Ionic
Di un’altra categoria è Ionic (299,99 Euro), il primo vero smartwatch di Fitbit (dopo il timido approccio con Blaze e Surge).
Questo modello rappresenta ancora oggi la massima espressione di tutta la tecnologia Fitbit ed è anche in grado di essere davvero del tutto autonomo durante le sessioni sportive grazie al GPS integrato.
Oltre all’ampio display, tracking del movimento, rilevazione dei piani e altimetro mostra anche la possibilità di ospitare brani MP3 al suo interno per l’ascolto durante l’attività e ovviamente cinturini intercambiabili. Nel 2018 ne è uscito un modello Adidas edition (329,99 Euro) che propone le stesse caratteristiche ma con un cinturino e una schermata esclusivi.
Ionic, qui in versione esclusiva Adidas
Versa 2
Costruito da un design più casual, Versa 2 (199,99 Euro) offre un look più morbido ma caratteristiche simili a Ionic, con GPS integrato. La forma più consona ad essere portata tutti i giorni, la varietà di colori per cassa e cinturini e non ultimo il costo contenuto (anche rispetto a Apple Watch, rivale diretto) hanno permesso al primo Versa numeri di vendita molto positivi e un rafforzamento del marchio tra la community come ai tempi del primo Charge e Flex.
Sia Ionic che Versa 2 offrono quadranti personalizzati, un App Store per le App e caratteristiche più avanzate degli smartband per la rilevazione del battito.
Ogni modello Fitbit ha diverse varianti di versione e di cinturini e svariati accessori a corredo: i modelli Versa e Ionic possono usare le cuffie wireless Flyer, mentre per tutti è disponibile la bilancia bluetooth Aria 2 (che può essere usata anche da sola).
Per chi ha esigenze più alte per la rilevazione del battito cardiaco può provare l’App Fibricheck, compatibile anche con Versa 2
Versa 2, forse il candidato migliore per sfidare Apple Watch
La parte smart
Sin dai tempi del primo Flex, tutti i bracciali Fitbit comunicano con smartphone via Bluetooth, con modalità suggerite dalla casa madre ma che l’utente può controllare a propria scelta: ogni bracciale ha una memoria interna che permette di conservare i dati per alcuni giorni senza sincronizzazione, anche se nello stato normale smartphone e bracciale dialogano diverse volte al giorno.
Fitbit inoltre permetteva la sincronizzazione anche con Mac o PC tramite un dongle USB (un tempo incluso nelle confezioni, oggi non più) e la lettura dei dati tramite un semplice browser web.
Tutto è gestito tramite l’App Fitbit, anche se in alcuni casi è possibile lo scambio dei dati con altri sistemi, come ad esempio Strava. L’App non è (volutamente) compatibile con Salute di Apple e Health di Google, offrendo al suo interno però un sistema al 100% completo, comprendendo sia la normale attività quotidiana che quella sportiva, con diverse attività programmate (come corsa, nuoto, bicicletta, canoa, trekking e molte altre).
In alcuni casi, come per esempio con Ionic e Versa 2, il device è all 100% indipendente nell’attività fisica potendo contare su un GPS interno, su una memoria per la musica e la connettività bluetooth per l’uso con cuffie wireless. Attenzione, il primo Versa era invece privo del GPS.
Fitbit Pay
A partire da Ionic, Fitbit ha attivato il servizio Fitbit Pay, che consente di effettuare pagamenti tramite una carta di credito memorizzata all’interno dello smartwatch (Ionic o Versa) o smartband (Charge 3 special edition). Qui a Macitynet siamo stati i primi a provarlo in Italia.
Questo sistema, concorrente a molti altri, permette di facilitare moltissimo le pratiche di pagamento wireless ma anche, durante qualche corsa o altra attività sportiva, di poter effettuare un acquisto all’occorrenza senza per forza doversi portare appresso del contante o la carta di credito.
Per farlo basta aprire l’App sul device e avvicinarlo al lettore, che eseguirà la transazione.
I concorrenti
Dopo l’iniziale rivalità con Jawbone, di cui abbiamo già dettagliato prima, Fitbit si è ricavata una parte importante nel mercato con una impronta forte nel mercato e una chiara identità.
Con il cambio di strategia da marchio per il fitness a prodotto per il miglioramento della salute generale attuato nel 2016 la popolarità è cresciuta, e con essa la proposta e la qualità dei prodotti, che oggi sono molto variegati e disponibili in moltissime varianti.
É però vero che la concorrenza non manca: la tecnologia, il design e la possibilità di personalizzazione dei prodotti Fitbit si paga e il listino è importante, specie se paragonato a quello che è il maggior concorrente in ottica smartband, Xiaomi Mi Band 5, che offre caratteristiche apparentemente simili ad un costo molto contenuto (29,00 Euro).
Va detto però che il punto a favore di Fitbit, l’App, non è neppure paragonabile come servizi e qualità generale a quella di Xiaomi, fattore che incide notevolmente sulla qualità d’uso.
Più concreta la rivalità con Garmin, sempre tra gli smartband, a scelta tra il Vívosmart 4 (79,99 Euro) e Vívosport (169,99 Euro) e il Vívofit jr (69,99 Euro), quest’ultimo dedicato ai più piccoli.
Tra le alternative appare importante anche la proposta Misfit Shine 2 (109,90 Euro): il marchio è stato acquistato da Fossil un paio d’anni fa e usato per le tecnologie degli smartwatch ibridi ma il bracciale, non nuovissimo, è ancora apprezzato per l’eleganza e l’App (per alcuni versi simile a quella di Fitbit).
Oltre a questi molti, moltissimi altri bracciali di origine cinese popolano gli store onllie, la cui fortuna e vita sono spesso altalenanti e insicure: tra tutti citiamo Moov Now (59,00 Euro), prodotto interessante e intrigante, che puntava soprattutto sulla sportività e sul coaching.
Nel settore degli smartwatch invece non è possibile non nominare Apple Watch (a partire da 459,00 Euro per la Series 5, prodotto a cui Versa di Fitbit punta in modo palese, seppure con caratteristiche (e prezzo) inferiori, mentre per quanto riguarda Ionic il target è un po’ diverso.
Sempre nel mercato smartwatch oltre ad Apple Watch c’è molto altro: praticamente tutti gli smartwatch con wearOS (tra cui citiamo Fossil, che sta credendo molto nel marchio grazie a brand come Armani, Diesel e molti altri, che parte da 279 Euro per il modello Fossil Q) e anche Withings (ex Nokia), con tra tutti il nuovo nato Steel HR Sport (199,99 Euro).
Vediamo invece su di un settore di mercato diverso prodotti come Garmin, SUUNTO o POLAR, più adatti a chi fa sport sul serio.
Sei uno da Fitbit?
Alla fine di questa panoramica i lettori si staranno chiedendo se Fitbit è l’activity tracker o lo smartwatch giusto: è una domanda difficile ma proviamo a rispondere con qualche ipotesi.
Fitbit è il nome giusto per chi cerca un bracciale o uno smartwatch capace di fare tutto, di non aver problemi a distinguere tra Android o iPhone (o iPad), per chi usa ancora un Windows Phone o per chi ama analizzare tutti i dati nella comodità dello schermo del Mac.
Ma Fitbit è il nome giusto anche per chi cerca precisione, comodità e un sistema che si occupi di accompagnare l’utente in tutto e per tutto, che sia bello da portare tutto il giorno, capace tanto da solo quanto con l’App e che non sia troppo complesso da gestire.
Chi ha figli apprezzerà la cura di Fitbit con il modello Ace per il settore dei più piccoli (che lo ricordiamo, hanno bioritmi diversi dai grandi e non possono essere confusi) così come la possibilità di avere più bracciali e/o smartwatch e poterli cambiare liberamente in base al momento perchè “tanto ci pensa Fitbit”.
Fitbit è anche il nome giusto per chi è interessato ad uno smartwatch ma per diversi motivi non vuole Apple Watch: Versa 2 e Ionic tra l’altro con una durata della batteria di circa una settimana sono i migliori device da polso ad oggi per il monitoraggio del sonno.
Ma soprattutto Fitbit è un nome interessante per chi vuole un controllo meticoloso e utile del proprio bioritmo quotidiano, in fase di attività quanto in quella di riposo, con suggerimenti sui numeri, medie, rilevamenti e analisi particolareggiate (specie per le donne, per quello che riguarda il ciclo).
Se non vi interessa nulla di queste cose, probabile che Fitbit non faccia per voi, ma forse nessun modello fa per voi e al polso meglio continuare con un orologio classico e un braccialetto trendy, in caso contrario l’esperienza di un activity tracker o di uno smartwatch può essere illuminante e fornirvi un sacco di motivazioni e cambi di rotta, spesso più che utili.
I prodotti Fitbit sono distribuiti in Italia da Techdata, Athena e Attiva, ma si trovano anche su Amazon con forti sconti.