Curiosa, ma soprattutto triste e drammatica la storia che ha colpito Connie Dabate, una donna assassinata all’interno della propria casa nel Connecticut. Facebook e Fitbit, fortunatamente, sono riusciti a portare alla luce l’omicida. Ecco i fatti.
Connie Dabate è stata uccisa nella sua abitazione nel dicembre 2015. Il marito, Richard Dabate, sostenne all’epoca di essere rientrato da lavoro e di aver visto un uomo mascherato, particolarmente alto sparare alla moglie, con la propria Magnum 357, regolarmente acquistata mesi prima.
Tanti i dubbi sulla ricostruzione del fatto, venuti alla luce soprattutto grazie ai sistemi di allarme, ai messaggi Facebook postati dalla donna e ai dati registrati da Fitbit. Al di là del mancato innesco all’allarme, la polizia ha subito notato che la donna aveva pubblicato alcuni video sulla sua pagina Facebook, appena due ore dopo la presunta morte. Inoltre, grazie ai dati registrati dal proprio bracciale Fitbit, le forze dell’ordine hanno scoperto che la stessa aveva camminato per 1200 passi oltre l’ora di decesso, dichiarata dal marito.
Una storia con troppe falle, dunque, che hanno permesso alla polizia, seppur anni dopo, di ottenere un mandato d’arresto per il marito Richard, accusato dell’omicidio della moglie. La sua storia non ha convinto gli inquirenti, risultando completamente sconfessata dalla tecnologia: post Facebook e dati Fitbit hanno chiaramente indicato che la donna sarebbe morta ore dopo, diversamente da quanto dichiarato da Richard.
E’ strano che tali strumenti entrino a far parte di una inchiesta giudiziaria, ma anche un procuratore distrettuale della Pennsylvania ha utilizzato i dati Fitbit per fare chiarezza su un caso di stupro. Insomma, la tecnologia a volte, diventa indizio per risolvere intricati casi di cronaca nera.