In Francia sarebbe in corso un accertamento fiscale nei confronti di Microsoft. La società minimizza parlando di controlli di routine ma ciò non spiegherebbe secondo il quotidiano Le Canard Enchainé il grande dispiegamento di forze in campo: 67 ispettori delle tasse scortati da 30 funzionari della Polizia rimasti negli uffici dall’alba a notte fonda. Una task force eccessiva per semplici verifiche previste dal calendario. I controlli riguarderebbero la gestione degli oneri fiscali attraverso una sede irlandese a Dublino, una pratica che avrebbe consentito un risparmio di 100 milioni di euro in tasse.
L’utilizzo di aziende collocate in Irlanda per tagliare i costi fiscali è una pratica comune quanto controversa; ricordiamo che ad aprile di quest’anno il New York Times ha pubblicato un’indagine con la spiegazione delle strategie utilizzate dalle grandi aziende per non pagare tasse. Anche Apple utilizzando una sede a Reno (Nevada), non paga la corporate tax che in California è dell’8,4% mentre in Nevada è zero. A livello internazionale si utilizzano sofisticate pratiche di “fiscal engineering” di cui uno utilizzato, pare, anche da Apple è il cosiddetto “Double Irish With a Dutch Sandwich”, un sistema perfettamente legale ma che costa ai Governi di tutto il mondo miliardi in euro e dollari, denaro che resta nella pancia non solo di Cupertino ma anche di FaceBook, Google, Microsoft, Oracle e Pfizer.
[A cura di Mauro Notarianni]