Per evitare di rendere noto a tutti il proprio indirizzo email con il rischio di ricevere continuamente spam, molti servizi per la gestione di posta elettronica (iCloud incluso) permettono di creare degli alias. Un alias email è un indirizzo email che cela l’indirizzo reale a un destinatario, aiuta a gestire le email che riceviamo e a monitorare l’origine di messaggi indesiderati. Da un alias email è possibile sia inviare sia ricevere email.
Se usate un servizio di posta che non consente di sfruttare alias, una possibile soluzione è Firefox Relay, un nuovo servizio gratuito di Mozilla che può essere utilizzato per creare fino a cinque alias.
Firefox Relay richiede l’accesso con un account Firefox (un account che, attraverso la semplice registrazione, permette l’accesso ai servizi Mozilla da qualunque dispositivo su cui si utilizzi il browser Firefox). Una volta stabilita la connessione, puoi creare diversi alias che terminano con @relay.firefox.com. L’inizio dell’indirizzo non è personalizzabile, è una serie di caratteri casuali.
È possibile partire da qui. Gli indirizzi email @relay.firefox.com creano un nome utente generato in modo casuale, che inizia con lettere e numeri (non è, almeno al momento, possibile personalizzarlo). Gli alias di Firefox Relay reindirizzano automaticamente la posta in arrivo all’indirizzo di posta elettronica collegato all’account Firefox (non è possibile sceglierne un diverso indirizzo). Se usate il browser Mozilla, è possibile installare una estensione che promette ulteriori funzionalità. È possibile visualizzare il numero di e-mail che sono state inoltrate dall’alias alla reale casella di posta reale e il numero di messaggi bloccati (Amazon Simple Email Service, il servizio su cui si basa Firefox Relay, include l’anti-spam e anti malware). È ovviamente possibile interrompere in qualunque momento il collegamento tra alias e indirizzo reale.
Il servizio è per ora disponibile solo in inglese; non è possibile inviare allegati più grandi di 150KB e allegati di dimensioni più piccoli vengono automaticamente eliminati. Il problema più grosso è capire quanto effettivamente sarà supportato il servizio: Mozilla ha recentemente licenziato parte del personale, sembra volersi dedicare su meno cose rispetto a prima, e potrebbe tagliare vari “rami secchi” poco o per nulla produttivi (a giugno dello scorso anno erano circoate voci di una versione di Firefox a pagamento).