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Financial Times: ”Apple rischia una indagine antitrust”

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La Federal Trade Commission potrebbe avviare una indagine nei confronti di Apple per quanto riguarda la limitazione della concorrenza nel settore della pubblicità mobile. E’ questo quanto rivela il Financial Times captando voci e sensazioni che circolano tra gli addetti ai lavori negli enti antitrust statunitensi. Secondo il quotidiano finanziario le autorità avrebbero già cominciato ad esaminare il comportamento di Cupertino nel settore advertising mobile, anche se ufficialmente non è ancora stata avviata una indagine antitrust.

Le nuove voci circa un esame ufficioso in corso nei confronti di Apple da parte della FTC arrivano a poche ore di distanza dall’allarme lanciato da Omar Hamoui, fondatore e Ceo di AdMob la principale società di pubblicità mobile ora di proprietà Google. Con la presentazione del nuovo iOS 4 Apple ha modificato le clausole che impediscono l’accesso e la raccolta dei dati personali e statistici a società terze. Mentre la prima versione della licenza escludeva qualsiasi comunicazione di dati all’esterno che non fosse esplicitamente autorizzata dall’utente, la nuova clausola sembra contenere limitazioni in grado di colpire in particolare AdMob e Google.

La sezione 3.3.9 della licenza per gli sviluppatori di iOS 4 infatti precisa che l’impiego dei dati dell’utente è possibile solo per le società di pubblicità indipendenti la cui attività principale è quella di fornire advertising. L’accesso ai dati viene però escluso esplicitamente per le società che hanno collegamenti con aziende che sviluppano o distribuiscono altri dispositivi mobile o altri sistemi operativi mobile. Secondo Hamoui questa clausola di Apple rappresenta una limitazione artificiosa della libera concorrenza, una regola in grado di danneggiare non solo AdMob ma anche altre società minori impegnate nell’esplosivo settore della pubblicità mobile, Infine, sempre secondo Hamoui, la clausola limita le possibilità degli sviluppatori di scegliere come meglio preferiscono come generare ricavi con le proprie app, in ultima analisi danneggiando anche gli utenti finali. Questi ultimi secondo il Ceo di AdMob infatti avrebbero sempre meno a disposizione app gratuite o a basso prezzo, possibili solo grazie all’advertising.

Ricordiamo infine che sempre secondo il Financial Times le autorità antitrust non hanno ancora deciso se e quando avviare una indagine ufficiale nei confronti di Cupertino.

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