I filtri di Instagram e la tipologia delle foto sui post sui social media dicono probabilmente di più di quanto ci rendiamo conto, anche quando abbiamo bisogno di aiuto o supporto psicologico. In un documento pubblicato lo scorso 8 agosto nella rivista EPJ Data Science, alcuni ricercatori hanno scoperto che un algoritmo, capace di individuare i segni che indicano la depressione in modo più efficace dei medici stessi.
Chris Danforth dell’Università del Vermont e Andrew Reece dell’Università di Harvard hanno esaminato circa 44.000 foto di Instagram pubblicate da 166 partecipanti allo studio, di cui 71 già stati diagnosticati con disturbi depressivi.
Il team di ricerca ha realizzato uno strumento che ha analizzato i post e ha identificato questo stato di disagio da marcatori specifici come la una dominanza di foto con toni blu, scuri o grigi. Le persone depresse hanno poi mostrato una maggiore propensione nel pubblicare foto con molti meno volti rispetto a quelli presenti nelle persone non depresse.
La depressione inoltre porterebbe le persone anche ad usare meno filtri; quando questi vengono usati, la maggior parte delle volte è stato usato un filtro come Inkwell, che trasforma le foto in bianco e nero; le persone senza depressione preferiscono invece il filtro di Valencia, che dà alla foto un look solare.
Gli scienziati hanno scoperto che gli strumenti che hanno progettato potrebbero identificare con precisione i gli utilizzatori di siti social-fotografici con i sintomi della depressione con una percentuale di successo del 70%, meglio di altri sistemi “analogici”. A termine di paragone una recente revisione di studi sulle diagnosi di depressione dei medici ha scoperto che i medici hanno identificato con precisione le persone depresse solo il 42% delle volte.
Esperimenti di questo genere sono molto promettenti e darebbero un grande aiuto nell’individuazione di disturbi psichici e nella prevenzione di conseguenze tragiche.