Laurene Powell Jobs avrebbe cercato più volte di bloccare la produzione sul nuovo film steve jobs| di Danny Boyle e scritto da Aaron Sorkin che, in base a quanto diramat2o fino a oggi, racconterebbe alcuni cenni biografici personali del suo defunto marito. Sembra che la vedova di Jobs zbbia cercato di fare pressioni anche su Sony Pictures Entertainment – si legge sul Wall Street Journal – che sviluppò la sceneggiatura ma passò poi il film alla Universal Pictures per motivi finanziari.
Secondo Laurene Powell Jobs il film mostra un Jobs irreale, “crudele e inumano”.
In un primo tempo le fu offerta la possibilità di essere coinvolta nello sviluppo del film, ma lei rifiutò, così come si è tenuta a distanza dalla visione anticipata della pellicola che avrebbe avuto come condizione l’impossibilità di suoi commenti pubblici prima del rilascio ufficiale.
«Ha evitato di discutere su qualsiasi punto della sceneggiatura di Aaron, nonostante avessi insistito più di una volta» racconta Scott Rudin in risposta a una mail del WSJ. «La signora Jobs ha continuato a ripetere che non le piaceva il libro e che ogni film basato su di esso non sarebbe mai stato preciso». Bill Campbell, amico di lunga data ed ex membro del consiglio Apple, dice che il film descrive Jobs in maniera negativa e non è giusto perché «Lui non è qui per poter difendere sè stesso»; anche Tim Cook si è più volte espresso in merito confermando il fatto che il film è «oppurtunistico» e che è molto lontano da quello che in realtà era Steve Jobs.
Il film sta letteralmente dividendo in due fazioni la cerchia dei conoscenti e collaboratori di Steve Jobs, complici i commenti di Steve Wozniak e John Sculley che invece sono pienamente soddisfatti della nuova pellicola che arriverà, lo ricordiamo, il 9 ottobre.