Nonostante il soggetto trattato, la regia e la sceneggiatura di due premi Oscar, il film Steve Jobs non ha avuto successo negli Stati Uniti. Le grandi premesse e le ancora più grandi aspettative si sono infrante negli ultimi giorni con incassi sensibilmente inferiori a quanto atteso e ora anche con l’eliminazione del film Steve Jobs dalla programmazione di numerosi cinema, oltre 2.000 per la precisione, per lasciare spazio e sale a pellicole più apprezzate dai clienti.
Per il weekend di lancio era atteso un botteghino a partire da un minimo di 15 milioni fino a un massimo di 16 milioni di dollari, previsione che si è avverata ma più in linea con il dato inferiore: il film Steve Jobs in 5 settimane ha incassato solamente 16,6 milioni di dollari, come riporta Cult Of Mac. Per avere un termine di paragone e una idea più precisa dell’insuccesso, basti pensare che l’incasso totale del film di Danny Boyle scritto da Aaron Sorkin supera solo di poco quanto incassato dal poco apprezzato film su Steve Jobs con protagonista Ashton Kutcher.
In USA insieme all’insuccesso arrivano le prime spiegazioni fornite da Boyle, Sorkin e altri. Secondo il regista dalle proiezioni limitate in poche sale a New York e Los Angeles, si è passati troppo rapidamente alla distribuzione ovunque, in un numero troppo elevato di sale, una fase di lancio che per Boyle avrebbe danneggiato la visibilità della pellicola. Invece Sorkin indica l’insuccesso nella delusione dei potenziali spettatori, appassionati di Jobs che, ancora prima dell’uscita del film, hanno duramente criticato la scarsa fedeltà agli eventi storici reali. Per Sorkin il film non è da interpretarsi come un documentario o una fotografia di Jobs ma invece come un ritratto, in grado di mettere in luce diversi aspetti del suo carattere. Ora non rimane che attendere e osservare come verrà invece accolto il film Steve Jobs in Italia a gennaio 2016 e in altri paesi.