Un bug in grado di far tremare anche il titolo in borsa: per due anni Facebook ha sovrastimato il tempo di visione dei video sulla propria piattaforma social. Da anni la strategia di Zuckerberg & C. dà la priorità ai video, quelli pubblicati e generati dagli utenti, anche in diretta, così come video per spot e pubblicità che sempre più appaiono nelle pagine feed di 1,7 miliardi di utenti Facebook nel mondo. Il bug trapelato ha sovrastimato il tempo di visione dei video per percentuali consistenti, nell’ordine del 60-80%.
La scoperta è portata alla luce grazie a una lettera che Facebook ha inviato all’agenzia pubblicitaria Publicis Media, visionata dal Wall Street Journal. Nel testo vengono indicate le percentuali di sovrastima e anche l’origine del problema: l’algoritmo prendeva in considerazione esclusivamente i video riprodotti per più di 3 secondi, escludendo così milioni di visualizzazioni lampo da 1 a 3 secondi che gli utenti bloccano o scartano subito scorrendo il proprio feed.
Anche ipotizzando la buona fede, si tratta di un bug, ora corretto, che ha influito in modo consistente sui budget e gli investimenti pubblicitari milionari di numerose società. Da qui risulta comprensibile l’ira di addetti marketing, pubblicitari e agenzie. Nel caso specifico la sola Publicis Media ha gestito circa 77 miliardi di advertising, ovviamente non tutte su FB, per conto di diverse società nel 2015, secondo dati riportati dal Wall Street Journal. Alla pubblicazione della notizia il titolo FB era in leggera flessione in USA nell’after market. Ma ora il bug è risolto e, per rimuovere meglio brutti ricordi, il social ha cambiato anche completamente nome al nuovo indice che misura il tempo di visione medio dei video.