E’ arrivata ufficialmente la fideiussione di Samsung, necessaria per poter continuare ad importare i suoi prodotti durante il periodo di 60 giorni che trascorre a partire decisioni dell’ITC di confermare il blocco richiesto da Apple per i prodotti che infrangono i brevetti di Cupertino, periodo in cui Obama potrebbe nuovamente intervenire e ribaltare le decisioni della ITC.
Samsung ha sfruttato questa opportunità offerta dalla ITC, depositando una cifra pari a circa il 1.25% del ricavato dalle vendite dei prodotti incriminati; una fideiussione che dovrebbe garantire a Cupertino la copertura dei danni nel caso in ci la liquidità di Samsung venisse meno nel periodo dei 60 giorni, prima che il blocco diventi definitivo.
La fideiussione di Samsung illustra come al momento essa preferisca continuare ad importare i suoi prodotti, nonostante l’azienda Sud Coreana abbia già sviluppato e utilizzato delle tecnologie alternative per aggirare i brevetti di Cupertino. Una strategia che potrebbe avere diversi risvolti: da una parte Samsung sembra voler prendere tempo, tentando di sfruttare ogni giorni disponibile per poter trovare alternative tecnologiche migliori di quelle adottate ad oggi, che potrebbero aver peggiorato l’esperienza utente.
D’altra parte potrebbe trattarsi semplicemente di una strategia legata ad un potenziale intervento di Obama: con la fideiussione di Samsung resteranno attivi i 60 giorni di tempo utili per l’intervento del presidente, mentre l’implementazione delle tecnologia alternative avrebbe di fatto immediatamente chiuso la diatriba. Samsung potrebbe dunque sfruttare un intervento favorevole di Obama per ottenere una rivincita sulla recente decisione favorevole ad Apple, oppure potrebbe sfruttare un non-intervento per innescare una polemica su presunti favoreggiamenti del presidente USA verso aziende di casa.
I brevetti infatti riguardano dispositivi ben lungi da potersi considerare commercialmente rilevanti per l’azienda e la situazione potrebbe essere quindi sfruttata da Samsung per motivazioni meramente strategiche in merito alla sua battaglia non solo legale ma anche di immagine contro Apple.