L’annuncio dell’alleanza tra Fiat Chrysler e Google per le automobili con guida autonoma è questione di ore. Le due società starebbero infatti per firmare un accordo che prevederà la cooperazione tra le due parti, con l’avvio della fase sperimentale probabilmente già entro quest’anno.
Attraverso l’intesa, di cui abbiamo anticipato i contorni negli scorsi giorni, FCA supera i rivali GM (General Motors) e Ford, investendo sul nuovo settore in cui diverse aziende, Apple compresa, stanno scommettendo. Gli ingegneri Fiat Chrysler e Google lavoreranno insieme negli Stati Uniti – riporta il Sole24Ore – ciascuno per mettere sul tavolo la propria esperienza.
Da una parte c’è l’azienda californiana, specializzata nelle tecnologie di guida autonomia, sensori e mappatura, dall’altra FCA aiuterà nella produzione dei prototipi basandosi sulla monovolume Chrysler Pacifica. Il risultato sarà un’auto con il DNA di Google costruita da FCA.
Nei termini finora trapelati Google comparirà come marchio delle auto a guida autonoma accompagnato dall’indicazione di FCA come costruttore, un po’ come avviene per gli smartphone Android anche se resta da capire se stiamo parlando di una specie Nexus (i telefoni che un produttore costruisce su specifiche dettagliate di Google) o un semplice prodotto FCA che sfrutta le tecnologie di Alphabet.
Anche se nei dettagli dell’accordo tra FCA Chrysler e Google sembra sia già previsto un riconoscimento economico da parte di Google a FCA per il know-how tecnologico trasferito, lo scenario nel lungo termine sembra lo stesso già visto nell’universo degli smartphone Android, vale a dire una lunga serie di accordi non esclusivi di Google anche con altri costruttori di auto, che nel tempo potrebbe portare a una moltitudine di vetture di marchi diversi, tutte funzionanti con lo stesso sistema operativo. Difficilissimo, per no dire impossibile, che Alphabet si limiti ad un accordo esclusivo con l’azienda di Marchionne.
Tornando all’accordo tra FCA e Google, in base a quanto si apprende, la fase sperimentale dovrebbe durare un anno e, se avrà successo, sarà avviata una seconda fase, quella della commercializzazione.
Per la produzione su larga scala l’attesa sarà invece più lunga. La tecnologia ha bisogno di crescere e i tempi per una regolamentazione completa e uniforme ovunque non sono ancora maturi, senza considerare che moltissimi punti (gestione dati, informazioni generate dall’auto, ecc.) tra le due parti non sono ancora stati definiti, informazioni che fino ad oggi le case automobilistiche hanno conservato gelosamente e che molto difficilmente saranno incentivate a cedere ad altre società.
La scommessa finale è comunque una soltanto: arrivare un giorno all’auto intelligente che si sposta da sola. Un cambiamento rivoluzionario che potrebbe stravolgere il mercato attuale: secondo persone a conoscenza dei piani in corso il parco auto attuale potrebbe essere dimezzato con le auto a guida autonoma: sulle strade potrebbero circolare auto senza conducente che si muovono in modo autonomo per andare a recuperare le persone.